Le serate del gruppo dei soliti astemi continuano, sempre alla ricerca della sperimentazione e della curiosità abbinata alla passione per il vino e il buon cibo. Perché allora non abbinare l'eccellenza vitivinicola con un vero chef che cucina per te piatti ricercati e abbinati magistralmente ai vini? Questa idea si è concretizzata un venerdì sera di inizio marzo quando, alla serata dei soliti astemi, abbiamo invitato Venturini Foschi, produttore di vino situato sui primi rilievi collinari a sud di Parma, e quindi in un territorio che non gode solitamente di fama come terroir adatto a grandi vini, ma che ci ha invece sorpreso per intensità e personalità dei vini proposti. Come spesso accade, ricredersi è un atto dovuto davanti all'evidenza empirica di vini di assoluto livello che già stanno ricevendo l'attenzione di guide di livello nazionale e internazionale. A rappresentare la famiglia la solare Jacqueline, studi di arte ed economia a Londra, con il sogno di portare avanti
Se dovessi fare una lista dei miei 100 vini preferiti per rapporto qualità prezzo non avrei dubbi nell'inserire anche il Verdicchio di Matelica di Sergio Marani. Partiamo subito nel fargli un caloroso applauso per la scelta, in Italia poco diffusa ma nel mondo decisamente prevalente, di utilizzare lo 'screw cap' detto altrimenti tappo a vite (quello delle bottiglie di olio tanto per intenderci). Una scelta che garantisce al consumatore l'integrità del prodotto dal fastidioso e annoso problema del sentore di tappo, per un vino che non deve invecchiare in bottiglia e che quindi non necessita del classico tappo di sughero. Le scelte principali in vigna e in cantina che val la pena di riassumere sono la resa di 70 ql per ettaro, la decantazione statica e la fermentazione in accciaio e successivo affinamento sulle fecce fini in vecchi tonneau per circa 5 mesi. Le vigne da cui Sergio Marani ricava il suo Verdicchio sono posizionate a poco più di due chilometri da Matelica, da