Capita anche che un amico imprenditore, attivo nel mondo dell'illuminazione, predisponga un progetto per un suo potenziale cliente, scoprendo poi con sorpresa che si tratta di un produttore di vino e che il progetto riguarda l'illuminazione della loro nuovissima cantina.
Conoscendo la nostra passione per il vino, l'amico produttore si prodiga per farci avere del loro vino e il gruppo dei soliti astemi, che eroicamente ha deciso di immolarsi per la causa, decide di assaggiare in una serata di questo strano inverno, tra un Covid che passa e una guerra che arriva, una bottiglia di Gemma, un Malvasia in purezza.
Le Tenute Venturini Foschi producono vino che chiameremmo del territorio, hanno creduto nelle potenzialità di un bistrattato Malvasia e hanno fatto terribilmente bene.
Quando si parla di Malvasia, vengono infatti in mente certi bianchi frizzanti a cui preferisco di certo l'acqua del rubinetto.
In questo caso invece si tratta di Gemma, un Malvasia di grande fattura, dai sentori di glicine, violetta, lievito, te verde e un sapore bello sapido, fresco ma anche piacevolmente avvolgente.
Questa bottiglia è ancora una volta la prova che non esiste un vitigno buono o uno cattivo ma solo buoni o cattivi interpreti di quanto la natura ha saputo generosamente darci in prestito.
Il matrimonio perfetto può avvenire con un risotto ai bruscandoli delicato ma anche armonioso, preparato da quel sant'uomo di Chef Fabrice.
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