Manzoni è una famiglia di vignaioli da cinque generazioni.
Oltre un secolo di storia sulle splendide colline del Barolo, tra Monforte e Serralunga d'Alba.
Giovanni racconta che il bello del suo mestiere è la capacità del vino di produrre ricordi, un mondo fatto di persone, paesaggi ed emozioni sempre diverse.
Trovo che questa frase sia originale e bellissima e che racchiuda l'essenza e la gioia di fare vino da parte di un produttore. E se poi si ha la fortuna di fare questo lavoro su queste colline vocate da generazioni alla produzione di Nebbiolo di alta qualità, allora diventa tutto ancora più bello.
La cena dai soliti astemi ha portato in serbo il Barolo Gramolere e il suo assaggio mi ha subito convinto che valeva la pena scrivere due righe su questo superbo vino di Manzone.
Età media delle vigne 35 anni, esposizione sud-ovest, terreno calcareo sabbioso ricco di pietre e fossili, discreta pendenza della collina che rende obbligatorie le lavorazioni manuali sono le condizioni di partenza da cui matura sulle viti il grappolo di Nebbiolo che, verso la fine di ottobre, viene portato in cantina.
In cantina la vinificazione avviene con fermentazione spontanea sulle bucce in tini di acciaio, con rimontaggi per circa 30/40 giorni alla temperatura controllata di 28 gradi.
L'invecchiamento avviene in botti di rovere per 30 mesi e successivo assemblaggio in vasca di cemento per la decantazione naturale, senza chiarifica e senza filtrazioni.
La vita media di questo vino è di 15-20 anni, ma l'annata 2008 da me assaggiata perfettamente integra, con una spalla acida ancora piena e vibrante, tannini perfettamente integrati nel corpo del vino e alcol elegante, mi permettono di dire che l'età va spostata in avanti di almeno 10 anni.
Al naso ho trovato delle eleganti note balsamiche, con sentori di cuoio, liquirizia e pepe nero che fanno del Gramolere di Manzone un Barolo di prima fascia.
Consiglio l'abbinamento con uno spezzatino di cavallo con pomodorini a lenta cottura.
Commenti
Posta un commento