Proseguendo nel bel viaggio delle bollicine italiane mi sono diretto deciso verso la sperimentazione, ovvero l'assaggio di bollicine per me nuove.
Il Metodo classico Brut Rosè di Falesco è prodotto con Pinot nero coltivato nel punto più alto dell'azienda di Montecchio, a 450 m.s.l.m.
Leggera macerazione sulle bucce che conferisce il colore 'buccia di cipolla', i profumi varietali tipici del Pinot nero, bocca particolarmente setosa combinata ad un bella struttura, sono le principali caratteristiche di questo vino prodotto dall'azienda di proprietà del famoso enologo Cotarella.
Il Monogram Brut millesimato dell'azienda Castel Faglia, è prodotto prevalentemente con Chardonnay, con un 10% di Pinot nero.
Profumi delicati di agrumi, particolarmente secco e sapido, una bella cremosità in bocca, questo vino fa 36 mesi di affinamento sui lieviti.
Bella prova per il Salvadek extra brut millesimato di Monte Rossa. Famosa per vincere diversi premi con il Cabochon, ha sviluppato un vino che fermenta in parte in acciaio e in parte in fusti di rovere, con affinamento sui lieviti di 30 mesi. Vino elegante, fine e con una personalità ben definita.
Il Lugana Brut Dop di Ca' Maiol all'assaggio è risultato decisamente diverso da tutti gli spumanti provati. Non raggiunge ne l'eleganza degli Chardonnay, ne la struttura dei Pinot, ma questo me lo aspettavo.
Buona la pulizia in bocca e delicati i richiami di frutta, può tranquillamente essere il compagno ideale per un pasto a base di pesce, magari salmone marinato, e formaggi non molto stagionati.
Penultimo spumante degustato il Brolese Franciacorta rosè extra brut della Tenuta Villa Crespia (facente parte dell'Arcipelago Muratori). Anche qui si è cercato di abbinare Pinot nero e Chardonnay, ottenendo un vino piuttosto ruffiano, di buona personalità, buona struttura, alcune note vegetali e fruttate non particolarmente intense.
Tra quelli provati è lo spumante più eclettico, capace di abbinarsi a diversi piatti senza sfigurare.
Per finire una bella sorpresa, consigliata da uno dei bravi sommelier di servizio. Non conoscevo neanche di nome l'azienda Arunda Vivaldi di Meltina (BZ).
80 % Chardonnay e 20% Pinot nero, con 36 mesi di affinamento sui lieviti ma prima ancora un territorio particolarmente vocato e grandissima attenzione alla selezione delle uve tipica dell'Alto Adige, fanno di questo Extra brut uno spumante di grande classe e di finissima eleganza, capace a mio avviso di non sfigurare anche di fronte a diversi champagne d'oltralpe.
Se al naso esprime raffinati profumi vegetali di sottofondo, crosta di pane, lieviti, vaniglia e un po' di cioccolato bianco, in bocca è equilibrato, sapido con ottima acidità ma anche discreta morbidezza.
Davvero una bella prova.
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