La fama del Barolo chinato è progressivamente calata nel corso del tempo, principalmente a causa del fatto che spesso si utilizzavano le uve meno pregiate di Nebbiolo per la sua produzione.
Ceretto ha fatto sicuramente una scelta ben diversa per il suo Chinato.
Produttore mitico di Alba, è famoso per i suoi Barolo e Barbaresco ma vince spesso premi e riconoscimenti internazionali anche con i più semplici Arneis e Dolcetto.
La produzione prevede che le erbe e la china vengano messe in infusione in alcol e aggiunte successivamente al vino. Si procede alla aggiunta di zucchero e il tutto viene posto in legno per un periodo variabile di circa 6 mesi.
Questo periodo di affinamento è fondamentale affinchè si abbia la corretta amalgama di vino ed essenze.
Ne esce un vino limpido, dal colore granato con riflessi aranciati.
Al naso si percepisce netta la china, il rabarbaro, una nota minerale oltre ad una gradevole speziatura, mentre solo dopo un po' di riposo nel bicchiere si fa largo una leggera vena fruttata.
In bocca l'impatto della china è ben definito ma bilanciato dall'alcol e dalla morbidezza e lascia una piacevole nota amarognola.
Vino pronto e dalla lunga persistenza ha piacevolmente accompagnato un fine pasto con del cioccolato equadoriano di ottima qualità all' 85% di cacao.
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