...... e questo è l'Oltrepo' Pavese che mi piace.
Per anni queste dolci colline che si stagliano malinconiche sulla Pianura Padana sono state prese d'assalto dai milanesi che si rifornivano di damigiane di vino sfuso e il risultato non poteva che essere un abbassamento della qualità media del vino prodotto.
Ma ora che si ha una tendenza alla riduzione del consumo complessivo di vino, ma non di quello di qualità, le aziende stanno ritornando a produrre con basse rese, selezione dei grappoli, agricoltura sostenibile e pratiche di cantina poco invasive.
Lo dimostra questo Saignee della Rocca di Conte Vistarino, azienda storica dell'Oltrepo' Pavese che produce su 200 ettari vitati Pinot nero, Riesling renano, Pinot grigio, Moscato, Croatina e Barbera.
Tra l'altro aspetto molto importante per la biodiversità dell'ecosistema, che a sua volta è in grado di garantire maggiore spessore varietale all'uva rispetto alla monocoltura della vite, è che i vigneti sono comunque intervallati da più di 600 ettari di boschi, prati, seminativi e piante arboree da legno.
Questo Pinot nero 100% metodo classico, viene prodotto con uve provenienti da Rocca de' Giorgi, su colline che proprio in questo periodo dell'anno assomigliano ad un paesaggio da cartolina con le viti di moscato che ingialliscono mentre quelle di barbera e altri vitigni a bacca nera si tingono di un rosso cupo.
Il Segnée ha fatto almeno 24 mesi sui lieviti e ha un bel colore rosa tenue dato da una leggera macerazione sulle bucce. Salto la descrizione delle bollicine perchè il bicchiere era poco adatto a questo genere di valutazione, mentre ha un olfatto fragrante, con sentori di rosa e piccoli frutti rossi.
Al palato è secco, di buona freschezza e mineralità, pieno, abbastanza equilibrato, con le bollicine che solleticano piacevolmente il palato.
Personalmente non sono un amante delle bollicine a tavola, ma di sicuro, anche grazie alla corposità garantita dal Pinot nero, si può adeguatamente accompagnare a pesci e crostacei.
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