Ci sono i vini che si fanno aspettare, quelli scontrosi, eleganti, eclettici, poi ancora quelli muscolosi, strutturati e poi ci sono i buoni vini da tavola, quelli che finisci senza accorgertene, conviviali, sanno farsi apprezzare con doti di naturalezza e spontaneità e possono facilmente abbinarsi a tantissimi piatti di tutti i giorni.
Fa parte di quest'ultima categoria l'onesto Langhe Favorita di Angelo Colla, azienda a conduzione famigliare di Diano d'Alba, che oltre ai territoriali Dolcetto e Barbera produce anche questa Favorita, che altro non è se non il Pigato ligure o il Vermentino sardo.
E nonostante il Vermentino riesca bene (o meglio) nei terreni poco distanti dal mare, questo Langhe Favorita ha una ben definita struttura varietale all'olfatto e una buona intensità espressiva al palato.
Il Piemonte è una regione dove prevalgono nettamente i vitigni a bacca nera, tuttavia nel tempo si sono affermati, in alcuni casi con un certo successo, i vitigni autoctoni a bacca bianca come Moscato su tutti poi Cortese, Gavi, Erbaluce e Timorasso, ultimo riscoperto ma con buonissime prospettive di crescita anche grazie alla sua capacità di invecchiare.
La Favorita è di solito usata per il taglio in piccole percentuali; personalmente non mi è mai capitato di bere una Favorita piemontese 100%; ho quindi voluto dare credito a questo produttore che non conoscevo e che evidentemente crede molto in questo vitigno, tanto da vinificarlo in purezza.
Nel bicchiere è di un giallo verdolino molto scarico, mentre il naso si esprime su note agrumate (arancia, pompelmo) e fieno.
La bocca è sapida e avvolgente, senza stancare ..... e infatti la bottiglia finisce subito ....
E' un vino semplice e convincente, dall'imbattibile rapporto qualità-prezzo.
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