Il Cirò è senza dubbio il più famoso vino calabrese, ed ha indiscutibilmente una storia antichissima alle spalle.
Era infatti un vino già noto al tempo dei greci, i quali nella zona in cui oggi sorge Cirò Marina si erano insediati con una loro colonia chiamata Krimisa.
Greci che hanno avuto il pregio di saper valorizzare questo vino, facendolo diventare il vino ufficiale delle olimpiadi, in uno dei primi esempi di sponsorizzazione della storia.
La tradizione è stata poi riproposta alle olimpiadi di Città del Messico nel 1968, dove agli atleti veniva dato come vino ufficiale proprio il Cirò.
Viene prodotto sulle colline intorno a Cirò, Cirò Marina e parte dei comuni di Crucoli e Melissa.
I terreni sono prevalentemente argillosi e sabbiosi, mentre le temperature possono raggiungere anche i 40 gradi, tanto che la vendemmia inizia solitamente già ai primi di settembre.
I vigneti di Gaglioppo sono carezzati dai venti di scirocco e tramontana e possono beneficiare di un clima secco e ventilato.
I produttori di Cirò sono diversi e tra questi mi sentirei di citarne alcuni che si distinguono per rispetto del territorio e pratiche di cantina accorte come 'A Vita', Stelitano, Sergio Arcuri e Cataldo Calbretta.
Ma se non avete mai assaggiato un Cirò e se non volete correre il rischio di rimanerne spiazzati, vi consiglio di partire da quello di Librandi, sicuramente il più grande e noto produttore calabrese.
CIRÒ DOC (2012) - LIBRANDI
Nel bicchiere si presenta rubino molto scarico, quasi un rosato rosso, mentre al naso gioca su nuance floreali e di frutta molto delicati.
Più potente al palato, dove l'alcol si sposa perfettamente con la freschezza in un connubio di equilibrio e pulizia, senza lasciare spazio a nessun tipo di ruvidita'.
Era infatti un vino già noto al tempo dei greci, i quali nella zona in cui oggi sorge Cirò Marina si erano insediati con una loro colonia chiamata Krimisa.
Greci che hanno avuto il pregio di saper valorizzare questo vino, facendolo diventare il vino ufficiale delle olimpiadi, in uno dei primi esempi di sponsorizzazione della storia.
La tradizione è stata poi riproposta alle olimpiadi di Città del Messico nel 1968, dove agli atleti veniva dato come vino ufficiale proprio il Cirò.
Viene prodotto sulle colline intorno a Cirò, Cirò Marina e parte dei comuni di Crucoli e Melissa.
I terreni sono prevalentemente argillosi e sabbiosi, mentre le temperature possono raggiungere anche i 40 gradi, tanto che la vendemmia inizia solitamente già ai primi di settembre.
I vigneti di Gaglioppo sono carezzati dai venti di scirocco e tramontana e possono beneficiare di un clima secco e ventilato.
I produttori di Cirò sono diversi e tra questi mi sentirei di citarne alcuni che si distinguono per rispetto del territorio e pratiche di cantina accorte come 'A Vita', Stelitano, Sergio Arcuri e Cataldo Calbretta.
Ma se non avete mai assaggiato un Cirò e se non volete correre il rischio di rimanerne spiazzati, vi consiglio di partire da quello di Librandi, sicuramente il più grande e noto produttore calabrese.
CIRÒ DOC (2012) - LIBRANDI
Nel bicchiere si presenta rubino molto scarico, quasi un rosato rosso, mentre al naso gioca su nuance floreali e di frutta molto delicati.
Più potente al palato, dove l'alcol si sposa perfettamente con la freschezza in un connubio di equilibrio e pulizia, senza lasciare spazio a nessun tipo di ruvidita'.
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