Merlot-Cabernet di Hofstatter |
Un classico, praticamente ogni anno mi capita di bere per diverse ragioni almeno un vino di questa bella realtà altoatesina e la prima ragione, ca va sans dire, è la facile reperibilità dei loro prodotti, presenti nella Gdo in maniera capillare.
Poi c'è la certezza di una buona bevuta; sono vini ben fatti, che raramente deludono, niente di meglio se si vuole andare sul sicuro senza rischiare l'improbabile bevuta di un vino naturale o la scoperta di uno sconosciuto vitigno autoctono di una sperduta valle dell'appennino centro-meridionale.
E ancora la fama di produttore serio, impegnato nella produzione di vini puliti e mai scorbutici, a cui si sommano le positive esperienze personali di molti anni passati, magari anche di quando di vino non se ne capiva una beata m... e quando si terminava una bicchiere l'aggettivo più utilizzato era 'buono' ...... senza niente altri fronzoli o ricercatezze da sommelier della domenica.
Eppure sono in una fase del mio percorso in questo straordinario, infinito, caotico mondo del vino nel quale mi ritrovo a pensare che mi piacerebbe assaggiare un buon bovale, perdermi in un bicchiere di Bianchello del metauro, capire se il Nero Buono di Cori assomiglia veramente al Merlot e magari farsi pizzicare il palato dalle bollicine di un Bellone coraggiosamente spumantizzato.
Così mi ritrovo a rigirare distrattamente tra le mani questo tradizionalissimo bland di Cabernet e Merlot, dal tono rubino non troppo carico, dai classici profumi di frutta rossa, vegetale ma sempre dentro confini rigorosamente altoatesini. In bocca è equilibrato nelle sue componenti dure e morbide; a costo di dire una enologica c..... devo dire che ha qualcosa che mi ricorda il Nustranel di Montevecchia e le Torrette di Les Cretes, ma con minore convinzione di credersi particolare.
E allora capisco perché ho da qualche tempo lasciato la strada battuta e talvolta già conosciuta, alla ricerca di qualcosa di nuovo, diverso ed enologicamente incerto.
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