Carmignano di Artimino |
Era da un po' di tempo che volevo assaggiare una bottiglia dj Carmignano, un vino Docg che viene prodotto in Toscana nei comuni di Carmignano e Poggio in Caiano, in provincia di Prato e che rappresenta una di quelle piccole realtà locali di cui l'Italia è fiorente e che la rendono unica nel panorama vitivinicolo internazionale.
Il Carmignano oltre ad avere una origine antichissima, pare infatti che nella zona i primi a coltivare l'uva furono gli Etruschi che poi passarono il testimone ai Romani, è un po' l'antesignano dei moderni supertuscans in quanto ad un vitigno molto diffuso in centro Italia come il Sangiovese, vengono aggiunte quantità più o meno variabili di Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, oltre a piccole percentuali di altri vitigni autoctoni.
L'occasione si è presentata in Gdo quando ho trovato il Carmignano riserva di Artimino ad un prezzo molto invitante e ho quindi rotto gli indugi portandomi a casa la bottiglia con l'intenzione di berlo alla prima occasione (di abbinamento) utile.
Tra l'altro il disciplinare di produzione di cui i produttori si sono dotati è molto severo e prevede un affinamento in botte di almeno due anni per la riserva. C'è poi un assaggio pubblico da parte di una commissione di esperti internazionali che dal 1971 si riunisce per dare il proprio parere sull'ultima annata che entrerà in commercio.
A fronte di cotante premesse e nonostante in rete abbia riscontrato solo pareri favorevoli e io stesso avessi una buona aspettativa, questo Carmignano non mi ha del tutto convinto.
Nel bicchiere ha un bel colore rubino con riflessi granati, buona la consistenza, con gli archetti ravvicinati e le lacrime che scendono lente.
Al naso ha una discreta intensità e buona complessità date da un'interessante bouquet di amarena, ciliegia sotto spirito, viola mammola e una leggera scia mentolata che subito svanisce.
Al palato è a mio avviso sbilanciato sulle durezze, con i tannini non proprio gentili e una fastidiosa presenza acidula che tende a sovrastare tutte le altre sensazioni tattili. Eccessivo anche il retrogusto amarognolo, mentre il finale è sicuramente lungo.
Nel complesso l'ho trovato meglio al naso che al palato, un po' sbilanciato, stranamente per nulla morbido, in sintesi un po' troppo austero.
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