Frappato di Valle dell'Acate |
Devo ammettere che con il rialzo delle temperature primaverili, tendo istintivamente ad abbandonare il consumo dei vini rossi per passare piano piano ai bianchi, prima più strutturati, poi quando il caldo diventa predominante mi piace consumare i vini più semplici, fruttati e immediati.
Sto quindi alleggerendo la mia cantina dei vini rossi e oggi è l'ora del Frappato.
Vitigno autoctono siciliano molto diffuso nelle provincie di Ragusa e Siracusa, regala vini semplici, profondi, fruttati, dal colore rubino piuttosto scarico. Ciliegia, mirtilli, lamponi e more, acidità nella norma, tannini delicati ne fanno un prodotto di buona godibilita e di pronta beva.
La sua qualità primaria consiste nell'estrema versatilità nell'abbinamento in cucina.
Non ho ancora avuto modo di bere altri frappato, uno su tutti quello di Arianna Occhipinti o quello di Cos (lacuna che cercherò di colmare il prima possibile), ma questo di Valle dell'Acate potrei senz'altro considerarlo molto vicino alle qualità sopra elencate.
Viene prodotto su una terra nera disseminata di ciottoli bianchi, ad una altezza di 100 metri, in una valle non lontano dal mare.
Senza la contaminazione di altri vitigni, elegante e sobrio, fa acciaio per 6 mesi, per poi affinare altri 3 mesi in bottiglia prima della commercializzazione.
Buon prodotto, ideale per cene in compagnia di amici.
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