Alla serata Ais dedicata alle Marche non poteva mancare il Verdicchio dei castelli di Jesi. Il Verdicchio rappresenta le Marche e grazie al design di una famosa bottiglia negli anni passati è stato in grado di oltrepassare il confine italiano per arrivare in tutto il mondo.
Quasi il 50 % della superficie vitata delle Marche è coltivata con questo vitigno ma il Verdicchio esprime al meglio le sue potenzialità nella zona di Jesi e Matelica.
L'azienda agricola fratelli Bucci ha una superficie di 350 ettari con una produzione molto diversificata: alla coltivazione di vite e olivo alternano anche la produzione di mais, grano duro, girasoli e altre colture.
I 25 ettari di vigneto della zona classica risultano distribuiti tra Montecarotto, Serra de' Conti e Barbara, con vigneti che spaziano dai 48 anni ai 5 anni di età e un terreno argilloso e calcareo, che consente la produzione di vini di struttura e con potenzialità di invecchiamento.
Dopo queste importanti premesse per capire il vino al quale ci stiamo approcciando passiamo all'analisi del vino.
Giallo paglierino con ancora dei riflessi verdolini, consistente e quasi trasparente sull'unghia.
Al naso è intenso e complesso, con una forte connotazione minerale data dai terreni calcarei e fiori gialli, pesca, pera e per finire accenni di vaniglia.
Caldo e abbastanza morbido, fresco e sapido ha un ottimo equilibrio tra morbidezze e durezze. Alla più che discreta sensazione pseudocalorica, si abbina una grande salivazione.
Questo Verdicchio senza essere un'assoluta sorpresa ha una buona stoffa e un'ottimo nerbo.
Consigliabile come sempre con i piatti della tradizione locale si abbina felicemente a primi piatti di pesce magari in un semplice ristorantino affacciato sul mare.
Prosit.
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