Sintetizzare in poche righe l’incredibile influsso che ha
avuto Josko Gravner per la viticoltura friulana e italiana in generale è non
solo complicato ma anche estremamente riduttivo.
Del resto, come capita solo ai grandi in qualunque campo si
trovino a operare, della sua filosofia produttiva si sono imbevuti a piene mani
alcuni tra i produttori più importanti e apprezzati dell’ultimo decennio.
La sua filosofia produttiva si può riassumere brevemente nel
concetto che la terra non è nostra ma che l’abbiamo solo in prestito
temporaneamente e quindi dobbiamo saperla conservare nel migliore dei modi per
lasciarla integra a chi verrà dopo di noi.
E per fare capire che non si tratta di marketing ma di cose
concrete ecco le anfore di terracotta interrate, le botti grandi, la totale
assenza di pesticidi e filtrazioni, l’utilizzo dei soli lieviti autoctoni, il
non controllo del grado zuccherino e della temperatura e non ultimo la totale
assenza di solfora aggiunta.
In vigna ha cercato di ricreare quella biodiversità che le
monoculture hanno praticamente ucciso, quindi nei suoi terreni troverete molti
tipi di alberi diversi e anche stagni per far ritornare insetti e uccelli che
non si avvicinavano più alla vigna.
Potrebbe forse bastare ma non a Josko, che dopo anni di
sperimentazioni e di cambiamenti decide di espiantare tutti i vitigni bianchi e
rossi puntando solo sul futuro, quindi Ribolla gialla e Pignolo.
Scelte drastiche come assoluti e estremi sono i suoi vini.
Eppure assaggiare i vini di Gravner e in particolare la sua
Ribolla Gialla è in effetti una esperienza che non ha eguali.
Ti può piacere o non piacere ma non ti lascerà indifferente.
Personalmente adoro i suoi vini e la sua Ribolla Gialla
assaggiata in compagnia di quelle di Radikon e di Podsevic è risultata la più
piena, equilibrata e definitiva.
Il naso è potente e ricco di personalità, dominato da una
complessità olfattiva in continua evoluzione, dove si concentrano note di cera
d’api, agrumi, tè verde, zafferano, note salmastre e affumicate.
In bocca è lievemente tannico, sapido e con una ben definita
componente salina; il sorso si esalta di una elegante rusticità e di un
incredibile equilibrio per un vino dalla personalità così forte e dal finale
interminabile.
Tutti in piedi e applausi.
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