A parte qualche
Champagne non mi capita spesso di bere vini rossi o bianchi non italiani. Ma
visto che il mio enotecario di fiducia ha introdotto un intero scaffale di vini
internazionali, alcuni dai prezzi abbordabili (per le mie tasche), ho deciso di
acquistare questo Malbec argentino.
Come sempre un po’ di
storia ci aiuta a capire meglio cosa stiamo bevendo.
Le prime tracce
dell’Argentina vitivinicola si hanno nel 1500 ad opera dei missionari che
solcavano in lungo e in largo queste lande desolate in cerca di anime da
convertire.
I vitigni erano
chiaramente importati dall’Europa e a questi si sono aggiunti nei secoli
successivi quelli portati da un nutrito gruppo di coloni italiani che, per
sentirsi un po’ più a casa, hanno deciso di piantare Barbera, Bonarda e
Sangiovese.
Tuttavia fino alla fine
degli anni 70 del secolo scorso la viticoltura argentina è rimasta ad un
livello qualitativo piuttosto basso e legata ad un consumo prevalentemente
locale o nazionale.
Tutto è iniziato a
cambiare negli anni 90, quando alcuni enologi in cerca di terre adatte alla
coltivazione della vite, hanno scoperto diverse regioni in Argentina che per
motivi climatici e per la natura del terreno, ben si adattavano ad una
viticoltura di qualità.
Tra queste regioni
Mendoza è una delle più vaste e accreditate e nello specifico la Tupungato
Valley, situata nella parte più occidentale della regione di Mendoza, ha visto
crescere la produzione di vitigni come Criolla, Cereza, Tempranillo, Torrontes
e altri internazionali, tra cui il Malbec che ha dato risultati notevoli e
addirittura superiori a quelli della sua zona di origine (Bordeaux).
Finca Sophenia è una
moderna azienda vitivinicola che si avvale della collaborazione del guru Michel
Rolland, vecchia volpe di Bordeaux, che ha dato una precisa impronta al vino,
che si mostra al contempo equilibrato e molto bevibile, senza rinunciare ad una
nota di ricercatezza e stile.
Aromi floreali si
accompagnano ad una nota di peperone verde, ciliegia matura e spezie dolci.
In
bocca è agile, dinamico ma con un suo corpo e struttura ben definitivi. I
tannini sono ben modellati, fini ma presenti, buona estrazione e concentrazione
di frutto che si percepisce dal sorso polposo, con un accenno minerale.
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