Il Moscato
giallo è un vitigno aromatico che fa parte della famiglia dei Moscati, insieme
al Moscato bianco molto diffuso in Piemonte, il raro Moscato di Scanzo, il
Moscato di Alessandria molto diffuso nel meridione, il Moscato di Terracina e
il Moscato Rosa, quest’ultimo coltivato soprattutto in Alto-Adige.
Le
sue origini sono probabilmente mediorientali e, come molti altri vitigni
considerati autoctoni, è stato portato in Italia dai greci e coltivato dai
Romani.
Può
dare vita a vini secchi o dolci e la sua scarsa diffusione lo rende (ai miei
occhi), elegante e aristocratico, un vino che non ha bisogno di primeggiare, ma
che sa di poter immediatamente stupire per la sua nota aromaticità.
Ho
una particolare attrazione per i moscati vinificati senza residuo zuccherino e,
in una piovosa ma ancoraa tiepida sera di fine ottobre, ho avuto la possibilità
di assaggiarne una versione di buonissimo livello.
Parlo
di Sand annata 2015, il Moscato giallo di Cantina Colterenzio, che si distingue
per una resa molto bassa (sotto i 60q./ha), una macerazione a freddo di qualche
ora e una sosta sui lieviti per 6 mesi.
Come altri
vini fa parte della linea selezione di Colterenzio; le uve di moscato giallo
maturano a 400 mslm, su terreno sabbioso, morenico e ricco di minerali.
Le
cure in cantina sono invece mirate a mantenere inalterata l’esplosiva
aromaticità che può esprimere questo vitigno, a cui si aggiungono delle
ricercate nuance di noce moscata e agrumi, ananas, albicocca e pesca gialla.
Il
palato si svolge su una fitta trama acida, con un delicato retrogusto di
nocciola e zenzero o comunque spezie dolci.
Ben
centrato sul palato, permane sulla media lunghezza.
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