Passa ai contenuti principali

La naturalezza e purezza del Gruner Veltliner di Garlider



Quando pensi di aver assaggiato una bottiglia di quasi tutti i principali buoni produttori di vini bianchi altoatesini, ecco che spunta sul tavolo del ‘gruppo dei soliti astemi’ il Gruner Veltliner di turno, che ti fa capire quanto in realtà il panorama dei produttori di pregio sia molto più ampio di quello che si è soliti credere.

Garlider è un giovane produttore della Valle Isarco, la regione vitivinicola più a nord d’Italia, che con i suoi 250 ettari vitati si esprime ad altissimi livelli soprattutto sui bianchi.
Se pensiamo che fino agli anni ’50 più dei due terzi delle uve coltivate erano a bacca rossa, si può capire quale sia stata l’evoluzione del territorio e il suo rapporto con l’uva e il consumatore.

Negli ultimi 15 anni la zona ha visto un ulteriore sviluppo enologico principalmente spinto da giovani vignaioli che hanno portato impulsi positivi e nuove idee, sempre orientate verso la produzione di qualità.
Tra questi vignaioli Christian Kerschbaumer ha fatto la sua parte e ancora oggi da l’idea di un essere vignaiolo deciso, con le idee chiare e un innato senso dell’evoluzione come strumento per migliorare i suoi vini.

Garlider si trova a Velturno, un paesino soleggiato al centro della Valle Isarco, ha a disposizione una superficie vitata di 4,5 ettari, tutti convertiti al biologico e dove coltivano i vitigni autoctoni della zona come Muller Thurgau, Sylvaner, Kerner, Pinot grigio e appunto il Gruner Veltliner.
Nella ricerca della massima espressività del territorio e per garantire ai vini un elevato grado di purezza e naturalità, sono stati banditi i lieviti selezionati e l’uso del legno nuovo.

Il Gruner Veltliner nell’annata 2014, si esprime al naso su toni classicheggianti di pesca, pepe bianco con importanti note vegetali.
Al palato rivela un’anima nervosa e una naturale personalità, ottima eleganza, complessità, perfetta avvolgenza e nel complesso una beva generosa, in cui si può riscontrare un sorso salino e note affumicate.

Ottima impressione, è un vino che consiglio.


Commenti

Post popolari in questo blog

Barolo Produttori di Portacomaro Docg (2012)

Barolo Produttori di Portacomaro I produttori di Portacomaro è una delle linee di produzione dei Produttori di Govone, cantina sociale del Monferrato capace di produrre circa 3 milioni di bottiglie l'anno vendute in quattro continenti. Nello specifico però il suo Barolo è una vera chicca. In realtà non se ne trova traccia sul web, sia come ricerca di informazioni sia come acquisto. La mia bottiglia è arrivata nella mia cantina come regalo di Natale di parenti, probabilmente a sua volta trovata in qualche pacco aziendale. E' stata quindi con una certa incertezza che ho deciso di portare alla cena di un amico e collega questa bottiglia di Barolo del 2012. In cantina l'ho sempre tenuta sdraiata e lontana da fonti di calore o luce, come da manuale del perfetto sommelier, ma delle sua integrità non ero del tutto convinto. E invece con grande sorpresa, appena stappato, si è subito sprigionato dalla bottiglia una nuance di liquirizia, rabarbaro, chiodi di garofano con accenni ment

VALPOLICELLA RIPASSO CLASSICO SUPERIORE DOC 2011 - CANTINA VALPOLICELLA NEGRAR

Il mondo delle cooperative è un universo complesso e spesso controverso di cui si potrebbe parlare a lungo. La Cantina Valpolicella Negrar è una cooperativa che gestisce quasi 600 ettari di vigneti e che sembra aver sposato in pieno il concetto della qualità, attraverso una selezione attenta delle uve dei soci, l'utilizzo di una cantina moderna con vasche in acciaio inox e botti di rovere di medio-grandi dimensioni e un impianto di imbottigliamento indipendente con una capacità di 7.000 bottiglie all'ora. Questa cooperativa produce Amarone, Recioto, Valpolicella Classico e Ripasso ed è quest'ultima tipologia di vino che ho assaggiato. I Valpolicella Ripasso hanno da sempre diviso esperti e appassionati tra chi li trova gradevoli soprattutto perchè hanno maggiore struttura dei Valpolicella classici mentre sono meno impegnativi di un Amarone  (anche in termini economici) e chi invece li trova ibridi e stucchevoli. A mio modesto avviso se si parte da una buona ma

I Cannonau Vigna Sorella e Chidera, annata 2014

Stiamo ancora in Sardegna per parlare di Cannonau, vitigno autoctono dell'isola dalle origini antichissime riscoperto in alcuni vasi di ceramica del XII secolo a.C. Puntuale come il Natale, ho letto di recente dell'ennesima ricerca internazionale che parla del vino rosso e delle sue proprietà antiossidanti, che nel caso del Cannonau pare siano particolarmente importanti. Che lo siano o meno non credo che questo porti a consumare più vino chi solitamente non ne beve, ma di sicuro aiuta la consapevolezza generale che bere poco ma bene, contribuisce a migliorare la qualità della vita oltre ad essere un piccolo tassello di un complicato puzzle, che affiancato a tanti altri comportamenti corretti nella vita di tutti i giorni, può aiutare e influire positivamente sulla salute di ogni individuo. Tornando più direttamente al nostro amato Cannonau, è anche il vino rosso che più di ogni altro richiama alla memoria la Sardegna, con tutto il suo carico di nostalgici ricordi di una