Definire il vino di Poderi Marcarini di stampo
tradizionalista, non esaurisce completamente la realtà di questa azienda di La
Morra che produce tra gli altri due splendidi Barolo, dai poderi storici di
Brunate e La Serra.
In realtà potremmo parlare di un giusto mix di essenzialità,
terroir e corrispondenza al territorio, che ne mettono in luce una classe che
nasce da terreni calcarei, argillosi, con infiltrazioni sabbiose, per poi
trasferirsi in cantina, dove le cessioni del legno devono essere lente e
graduali, senza intervenire sui tempi naturali di maturazione del vino.
La storia parla di una azienda attiva dalla metà del 1800, ma che solo a partire dal 1965 ha iniziato ad avere la consapevolezza dell’importanza dei propri vini con relativa partenza della commercializzazione.
Negli ultimi anni Poderi Marcarini ha acquistato terreni in
Roero e nella terra del Moscato d’Asti, in più produce un interessante Dolcetto
da un vigneto di uve centenarie pre-fillossera nel bosco di Berri, grazie ad un
terreno parzialmente sabbioso (diciamo quasi una rarità).
Un allargamento della produzione che si è indirizzato anche verso l’Arneis e la Barbera. Tuttavia è verso il Barolo dove si percepiscono le emozioni più forti, quelle che caratterizzano i vini di Poderi Marcarini.
Il Brunate, imperioso ed elegante, austero e
tradizionalista, l’ho assaggiato più volte, tra cui ricordo una strepitosa
verticale conclusa con un commuovente annata 1971.
Mi mancava La Serra, secondo cru aziendale, che nasce su
terreni poveri di sostanze organiche, ma ricchi di Sali minerali e
microelementi.
L’epoca di vendemmia è leggermente ritardata rispetto al
Brunate, e il risultato è quello di un vino solo apparentemente meno
strutturato, ma più elegante e eterogeneo, complesso e vario.
E’ un vino dal bouquet quasi paradisiaco per un winelover, con importanti suggestioni minerali, con sorprendenti risvolti agrumati, eterei, con ricordi di viola appassita, liquirizia e prugna.
In bocca ha progressione da vendere, mentre riesce a
coniugare complessità espressiva, tensione e tannini finissimi, mentre non è
mai abbandonato da una eleganza sfumata in sottofondo.
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