Gamay di Institute Agricole Regional |
L'Institute Agricole Régional della Valle d'Aosta è al contempo una scuola di agraria, una azienda agricola e un istituto di ricerca.
Ed è proprio grazie alla ricerca applicata che l'istituto ha potuto sperimentare alcuni vitigni autoctoni rari, recuperati nelle vecchie vigne valdostane, spesso abbandonate o coltivate da contadini spesso poco consapevoli della tipologia di uva prodotta.
Per alcuni di questi vitigni, dopo un sufficiente numero di anni di sperimentazione, si è deciso la commercializzazione anche se in un numero limitato di bottiglie, mentre per altri la sperimentazione continua.
Del resto l'azienda agricola produce ben 20 etichette diverse, cosa che difficilmente un produttore indipendente potrebbe permettersi di fare e tra queste etichette ci sono due prodotti che potrei definire molto rari come il Perce-Neige o il Blanc de Prior, entrambi vini bianchi.
Tra gli altri vini bianchi prodotti troviamo i classici Chardonnay, Muller-Thurgau, Petite Arvine e Pinot grigio.
Tra i rossi troviamo gli autoctoni Vuillermin, Fumin, Cornalin e Petit Rouge e gli internazionali Pinot noir, Syrah (abbastanza raro in questa zona) e il francese Gamay.
Ho assaggiato quest'ultimo vino, abbastanza frequente in Valle d'Aosta, non solo per una certa 'influenza' francese nella regione ma anche per l'adattabilità del vitigno alle condizioni pedoclimatiche e di terroir tipiche della Valle d'Aosta.
Il terreno su cui crescono le vigne di Gamay è di natura morenica, con buona dotazione di elementi nutritivi, una tessitura sabbiosa e ricchezza di scheletro che garantiscono un drenaggio ottimale delle acque pluviali.
L'altitudine della vigna è di circa 750 mslm e l'esposizione a sud-est mentre la vendemmia si svolge entro la terza decade di settembre per consentire l'arricchimento polifenolico dell'uva.
L'uva vendemmiata, dopo il tradizionale diraspamento, è stata lasciata macerare sulle bucce per 18 giorni e dopo la svinatura e i consueti travasi, il vino è stato affinato nei classici silos di acciaio per 7 mesi, poi 1 mese di bottiglia prima di essere messo sul mercato.
Porpora vivo, nel bicchiere si presenta esuberante con piacevoli note di sottobosco, fragole, ribes con piacevole contorno vegetale e di humus.
Al palato riflette pienamente le sensazioni riscontrate all'olfatto e ci parla di frutti rossi, tannino ben integrato, corpo fine e struttura adeguata al tipo di vino, interessante ritorno sapido, oltre ad una freschezza ben presente ma che non soverchia il sorso ma lo completa.
E' un ottimo vino da tutti i giorni, piacevole, interessante e che sa regalare buone soddisfazioni all'olfatto e al palato senza risultare di difficile interpretazione.
Nonostante l'annata 2014 sia stata senz'altro piovosa e poco favorevole soprattutto ai vini con vendemmia precoce, questo Gamay ha senz'altro mantenuto un ottimo livello qualitativo a dimostrazione del fatto che una parte della partita si gioca anche in cantina.
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