Lacrima di Morro d'Alba di Velenosi |
Del Lacrima di Morro d'Alba ho già avuto modo di parlare in un precedente post del 11 novembre 2013.
In genere da un vino fresco, vinoso, da consumarsi giovane, dove prevale la frutta rossa, con una giusta dose di acidità che gli permette un abbinamento ideale con i salumi e che nel bicchiere è difficile confondere con qualcos'altro, nel senso che la sua particolare aromaticità lo rendono unico nel panorama enologico italiano, con l'eccezione del Ruchè di Castagnole Monferrato, altro vitigno autoctono piuttosto raro coltivato nel Monferrato Astigiano e molto simile nei profumi.
Il Lacrima di Morro d'Alba che ho assaggiato ieri è dell'azienda Velenosi.
A livello di dati tecnici la densità d'impianto è mediamente alta, altitudine 100-150 mslm, con terreno prevalentemente argilloso. Il periodo della vendemmia è indicativamente intorno alla metà di settembre e comunque oscilla a seconda della stagione quando l'acino raggiunge la maturità tecnologica, ovvero il rapporto ottimale tra zuccheri e acidi (non è certo un vino da sovramaturazione o da particolari spinte in cantina).
La macerazione di 20 giorni sulle bucce consente l'estrazione di polifenoli e altre sostanze che consentono lo sviluppo delle note fruttate e floreali.
Nel bicchiere il colore è di un bellissimo rosso rubino impenetrabile con delicate sfumature violacee.
I profumi di frutta, come già anticipato, sono preponderanti in particolare fragola e ciliegia, ma anche frutti di bosco e viola.
In bocca ha una delicata trama tannica, riempe bene il palato ma con la giusta delicatezza e lascia delle godibili sensazioni di frutta in perfetta corrispondenza con il naso.
E' un vino equilibrato, di pronta beva, facile ma con una sua precisa personalità e di cui a fine pasto difficilmente ne rimane traccia in bottiglia. Sic !
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