Chianti Classico di Chigi Saracini |
E' da un po' che mancavo di assaggi toscani e in particolare di Chianti.
Così un venerdì sera uscendo di fretta dal lavoro ho deciso di allietare il mio week end enologico con questa bottiglia di Chianti Classico Riserva di Chigi Saracini e pregustando l'abbinamento con un ottimo (in quanto preparato da me) spezzatino di tacchino con patate e carote.
Le origini di Chigi Saracini si perdono nel lontano XII secolo quando probabilmente fare il vino significava qualcosa di completamente diverso da oggi.
Dopo successivi passaggi di proprietà e vari ingrandimenti della superficie vitata, la proprietà passa nelle mani del conte Guido Chigi Saracini, personaggio fuori dagli schemi, amante di musica classica con studi al conservatorio, che poco si cura della tenuta agricola tanto che verso la fine degli anni '60, poco dopo la sua scomparsa, la proprietà viene ceduta al Monte dei Paschi di Siena, che dopo qualche anno, decide di rilanciarla affidandone la conduzione al famoso enologo toscano Carlo Ferrini (che successivamente è anche diventato produttore), consulente di numerose cantine tra cui Casanova di Neri.
Inizia così un periodo di espansione, ammodernamento e ingrandimento della superficie vitata, con una decisa sterzata verso la qualità sopratutto per i prodotti più di alta gamma dell'azienda.
Ancora oggi l'azienda è di proprietà di Mps Tenimenti.
Il Chianti Classico Riserva è prodotto al 90% con Sangiovese più un saldo di vitigni complementari come previsto dal disciplinare.
Chigi Saracini fa un affinamento in legno per 16 mesi in botti di rovere di varie dimensioni, oltre ad una ulteriore sosta in bottiglia per circa 5 mesi.
Come molti vini di Ferrini, questo Chianti Classico Riserva si identifica per la concentrazione del frutto, la notevole estrazione e nel contempo un vino che rimane piacevole e di sorprendente equilibrio.
Un po' timido inizialmente nei profumi, si apre poi sul bouquet classico di viola, mirtilli e mora, rivelando una componente aromatica ricca e ben amalgamata.
A livello gustativo l'ingresso in bocca è pieno e caldo con struttura morbida ma solida, in crescendo e con discreta persistenza.
Vino godereccio, ben equilibrato, indubbiamente morbido e senza particolari spigolosità.
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