Se Treiso non vi dice niente non è il post per voi.
Se invece lo considerate uno dei tre comuni più vocati per la produzione di Barbaresco di qualità, allora siete sulla buona strada per poter apprezzare i prodotti di un'azienda come quella di Ernesto Dellapiana, che con i suoi 35 ettari vitati e le 60.000 bottiglie prodotte si pone tra le principali di un territorio che vede una estrema parcellizzazione di produttori medi e talvolta anche piccoli o molto piccoli.
La prima commercializzazione di Barbaresco, Barbera e Dolcetto di Rizzi risale al 1974 poi più recentemente l'azienda ha arricchito la produzione con uno Chardonnay e un Moscato da vendemmia tardiva, ma non si può negare che Rizzi sia più che altro conosciuto per la produzione di Barbaresco dallo straordinario rapporto qualità-prezzo soprattutto se si ha la fortuna, il tempo e la possibilità di fare un giro nella cantina del produttore.
I Barbaresco in produzione sono quattro, partendo dal 'base', parola che più che mai inappropriata se adottata per il loro Rizzi, passando per il Nervo Fondetta e il Boito, per finire con il cru Pajorè.
L'utilizzo del legno in botte grande, niente barrique e niente tonneaux, è un credo applicato da sempre, che fa rientrare Rizzi nel novero dei cosiddetti tradizionalisti, ovvero di quelli che il vino lo vogliono a tutti i costi aspettare, senza utilizzare scorciatoie che acconsentano di accorciare i tempi, tanto che il 'rischio' maggiore è quello di non trovare l'annata pronta per le fiere o per l'uscita delle guide di settore, soprattutto di quelle con la fregola di battere la concorrenza sui tempi.
In compagnia dell'amico Camillo che ogni anno acquista in cantina i loro vini siamo partiti all'assaggio di due Barbera, annate 2011 e 2012, e di due Barbaresco, annate 2006 e 2010.
Un lavoro duro e impegnativo, ma qualcuno doveva pur farlo !!!
Barbera 2012
Barbera Rizzi 2012 |
Si parte naturalmente dal più giovane e meno impegnativo Barbera 2012.
Nasce su terreno marnoso-calcareo con importanti venature sabbiose, con viti di età variabile compresa tra il 1972 e il 1985.
Sistema di allevamento a guyot e densità di 4.000 viti per ettaro con esposizione a sud, sud-est.
Rosso rubino cardinalizio nel bicchiere dalle tonalità piene e vivaci, naso di viola, frutta matura, prugna e mora.
In bocca si presenta corposo ma elegante e dal perfetto equilibrio tattile, con la tipica vena acidula della Barbera sempre presente ma non invasiva, note fruttate e vegetali di buona compessità e fattura.
Nel finale lascia una leggera nota balsamica.
A fine bottiglia ho trovato un po' di fondo dovuto certamente alla scarsa filtrazione del produttore in linea con la sua idea di lavorare il vino il meno possibile.
Barbera 2011
Barbera Rizzi 2011 |
Sensazioni praticamente identiche a quelle dell'annata 2012, tanto che mi risulta difficile preferire una annata piuttosto che l'altra.
Forse si percepiscono più le note fruttate di quelle floreali appena accennate ma si parla di differenze davvero minime.
In bocca sempre grande eleganza, unita a corposità, struttura e finezza complessive.
Barbaresco 2010
Barbaresco Rizzi 2010 |
Siamo di fronte ad un Barbaresco di grande classe e facendo un giro sulla rete si evidenzia come gli estimatori certo non manchino, sia tra il grande pubblico sia tra gli addetti ai lavori.
E' un Barbaresco rosso rubino scarico che vira sul granato, che prima di assaggiare avrei considerato giovane vista l'annata e invece è incredibilmente pronto, anche se è senz'altro disponibile ad affrontare e sostenere egregiamente altri anni di affinamento in bottiglia.
Naso espressivo, tipico, classico, con una traccia percettibile di terra, funghi e sottobosco, frutta nera cotta e liquirizia.
Palato teso e concentrato, con trama tannica finissima, eccellente pulizia di bocca, vigore e compattezza complessivi, tannino austero e quasi baroleggiante e finale chilometrico.
Perfetta esecuzione del Barbaresco più tradizionale, lascia sul palato una sensazione di rustico che non mi dispiace affatto.
Barbaresco 2006
Barbaresco Rizzi 2006 |
Granato con riflessi aranciati, è un Barbaresco godibile, pieno, con un lato quasi femminile, più fiore e meno frutto rispetto al 2010, con la peculiarità di una evidente nota balsamica quasi dominante all'olfatto.
In bocca è armonioso, dall'attacco pieno e strutturato, con rimandi alla liquirizia, piacevolmente sapido e fresco, tannini presenti ma vellutati esattamente come te li aspetti da un Barbaresco del 2006.
Perfetto sia al naso che al palato anche se nel complesso tutti i presenti alla serata hanno preferito l'annata 2010.
Nel complesso quattro vini eccellenti e dal rapporto qualità-prezzo da urlo.
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