Qualche tempo fa parlavo con un amico siciliano dei suoi ultimi assaggi, tra i quali aveva particolarmente apprezzato l'Etna Rosso di Graci, un vino che mi consigliava e che secondo lui era davvero superiore alla media dei vini dell'Etna.
Così come sempre mi capita per l'argomento vino, la mia memoria solitamente poco generosa ha diligentemente immagazzinato l'informazione, fino a quando una sera ho ritrovato in vendita una bottiglia di Etna Rosso di Graci in un sito web di vendita di vino.
Le vigne di Graci si trovano nella parte nord e più precisamente a Passopisciaro nel cuore della valle dell'Alcantara, zona di millenaria tradizione vitivinicola, tra i 600 e i 1000 metri di altitudine.
Che Graci non sia proprio un produttore tradizionale lo si può percepire abbastanza agevolmente assaggiando il suo vino.
Del resto gli interventi in vigna sono limitati e non vengono utilizzati diserbanti, così come in cantina è escluso l'uso di barriques nuove, ma solo botti grandi e con legno a lunghissima stagionatura, per non alterare il profilo organolettico di base dell'uva raccolta.
A livello di terreno stiamo chiaramente parlando di un suolo molto particolare, ricco di ferro e azoto, vigne con densita di impianto molto alta, di cui una parte a piede franco.
La fermentazione avviene senza l'utilizzo di lieviti selezionati (cosa piuttosto rara tra i produttori), in vasche di cemento e con tempi di macerazione sulle bucce piuttosto lunghi (circa 30 giorni), affinamento di 18 mesi e, cosa altrettanto rara, malolattica svolta in modo naturale.
Detto questo posso assicurare che già all'apertura del tappo, il vino concede all'olfatto profumi di frutta giovane ma generosa in intensità, soprattutto ciliegia e mora.
Al palato l'attacco è subito una sorpresa che si concretizza in uno stile essenziale e ricercato, con tannini sottili, una materia agile e dominata dalla freschezza gustativa, una sapidità sugli scudi che sbilancia leggermente il vino sulle durezze.
E anche se non fa dell'equilibrio la sua dote principale, questo vino è dotato di grande eleganza e finezza, con un rapporto prezzo-qualità che vi costringerà inevitabilmente a ripeterne l'acquisto e a berne a secchiate (senza farvi venire mal di testa).
Da abbinare con piatti di pesce (si, avete letto bene), magari con un risotto ai frutti di mare o anelli di totano fritti.
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