Cellarino di Franco Roero |
Parlare di Barbera è un po' come parlare del Chianti.
E' un vino pieno di storia, tradizione, identità territoriale e, in alcuni casi e con alcune eccezioni, modernità e novità.
Ed esattamente come per il Chianti non si può esimersi dal distinguerne tipi e zone; Barbera d'Alba, Barbera d'Asti e Barbera del Monferrato, tipologia superiore e sottozone varie, producono vini con sfumature differenti che gli appassionati conoscono benissimo.
Qualche settimana fa mi sono imbattuto in rete in un articolo sul Barbera d'Asti Cellarino di Franco Roero scritto da Lorenzo Tablino, enologo per diverso tempo presso Fontanafredda; evidentemente nome del vino e produttore mi devono essere rimasti a riposare tranquilli nella parte del cervello che custodisce la mia memoria sui vini, fino a quando ho trovato la bottiglia in uno dei miei enologici girovagare per enoteche.
Franco Roero è una piccola ma ben conosciuta realtà produttiva di Montegrosso d'Asti, la cui produzione si concentra sui vini tipici di questa fortunata sottozona come Barbera, Dolcetto e Moscato e in particolare il vino che ho assaggiato, il Barbera d'Asti Cellarino, è ottenuto da viti con un'età media di trent'anni, esposizione ottimale, basse rese, lotta integrata, assenza di concimazioni chimiche e uso di diserbanti, realizzato con una lenta macerazione e l'utilizzo dei soli lieviti naturali dell'uva.
Quindi una Barbera tradizionale 'd'attendere' visto che può tranquillamente invecchiare per almeno 5 anni.
Nel bicchiere ha i toni tipici del rosso rubino con delicati riflessi violacei, mentre porta in dote un naso intrigante e originale e di una complessità e intensità da vendere, con in primis la prugna, il pepe e ricordi di cannella e liquirizia.
L'impatto in bocca è da vino di classe in grado di coniugare le morbidezze e le durezze in un equilibrio praticamente perfetto, una opulenza che non stanca e dalla lunga persistenza.
Nel complesso il Cellarino è un vino in grado di identificarsi pienamente con la Barbera e con il suo territorio ma nel contempo ha anche una propria originalità dovuta sicuramente al terroir e ai rigidi metodi di produzione.
Personalmente l'ho abbinato ad una grigliata mista e ci è stato benissimo, ma credo possa fare bella figura anche con formaggi stagionati e bolliti con salsa verde.
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