Giancarlo Vason trova nel 1969 10 ettari nel comune di Fumane, Valpolicella, ristruttura la cantina, apporta radicali mutamenti in vigna come l'espianto dei vitigni a bacca bianca che venivano utilizzate come taglio per i vini rossi, l'utilizzo del guyot al posto della più produttiva ma anche meno selettiva pergola.
Inizialmente le uve venivano in parte vendute e in parte utilizzate per produrre vino sfuso.
Solo successivamente all'arrivo della moglie Valentina Cubi, l'azienda inizia a perseguire una filosofia che la porterà a imbottigliare e a perseguire con ostinazione la ricerca costante della qualità in vigna e in cantina.
Infine la scelta dell'introduzione della viticoltura biologica, nel rispetto dell'ambiente ma anche per fare in modo da ottenere un vino più territoriale, senza intrusioni della chimica che porta inevitabilmente a seguire una strada di perfezione che alle volte snatura il terroir.
Io ho assaggiato il loro Morar, un Amarone moderno, che pure Wine Spectator e Robert Parker non hanno potuto non notare e recensire.
Un alcol imponente ma anche elegante a 16,5 gradi, una struttura di fatto fitta ma pulita, con tannini vellutati, anche se l'apporto del legno si sente ed è per questo che possiamo definire questo vino moderno.
I sentori di cacao e cannella, spezie dolci e rabarbaro, sono accompagnati da una acidità di tutto rispetto che permette al sorso di unire la pienezza alla sobrietà, l'opulenza all'agilità, che poi è il vero segreto di tutti i vini importanti.
L'abbinamento deve necessariamente essere adeguato, tanto che personalmente l'ho abbinato con un brasato con polenta di storo.
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