La storia di Chiara Condello merita sicuramente di essere raccontata e dell'attenzione di qualche minuto da parte di un appassionato di vino.
Tutto nasce quando il padre Francesco, dopo diversi anni passati a lavorare in campo finanziario, decide di coronare un suo sogno e di fondare l'azienda Condè a Predappio.
Chiara inizia a lavorare giovanissima per l'azienda del padre e, dopo diversi anni di esperienza, decide di mettersi in proprio, acquistando una piccola vigna a Borgo Condè di Predappio.
A livello agronomico la scelta ricade subito sull'agricoltura biologica, in particolare fertilizzazioni organiche e trattamenti unicamente con zolfo e rame.
In cantina la decantazione per gravità e la fermentazione spontanea riportano alla scelta di interventi minimalisti in modo da lasciare il meno possibile lavorato quanto viene dalla vigna e da ottenere vini espressione del territorio, includendo le giuste attese che richiede il Sangiovese prima di poter essere considerato pronto ad essere imbottigliato.
Chiara Condello fa parte di quell'ormai folto gruppo di produttori romagnoli che hanno creduto nel territorio (nel caso di Chiara nel Sangiovese di Predappio) e che grazie alle loro produzioni di qualità stanno facendo ricredere molti sulla bontà di un territorio che, forse anche a causa della vicinanza con la riviera romagnola, ha spesso visto il prevalere di una produzione fondata più sulla quantità che sulla qualità.
Personalmente un caro amico che conosce la mia passione per il vino mi ha fatto conoscere e degustare il suo Romagna Sangiovese Predappio.
Il vino è rosso rubino nel bicchiere, è apporta sensazioni bellissime al naso che giocano sulla note dolci e calde della frutta matura ben bilanciate da una nota minerale e da una adeguata freschezza e salinità.
In bocca coincide perfettamente con quanto ci potremmo aspettare da un ottimo Sangiovese, forse grazie alla conduzione biologica dei vigneti.
Lungo e ben bilanciato è un ottimo fine pasto o con piatti di carne elaborati, carni di maiale o di vitello al sugo.
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