La prima volta che ho assaggiato Furore di Marisa Cuomo ero ad una fiera del vino, intento a effettuare degustazioni a raffica e piuttosto preoccupato del tempo che inesorabilmente scorreva troppo veloce.
L'ho assaggiato come ultimo vino, dopo un'ultimo e nervoso controllo dell'orologio.
Già dal bicchiere rivelava un colore intenso e brillante, i profumi erano insoliti e il palato differiva in maniera distintiva ed evidente da tutti i bianchi assaggiati in quella caotica occasione.
Non ho potuto altro che complimentarmi con il fato che mi aveva fatto incontrare questo vero nettare degli dei, prendere nota del nome del vino e rimandare ad una occasione più tranquilla e ad un assaggio più concentrato.
Da quel giorno è passato diverso tempo; ho avuto modo di riassaggiare Furore in diverse occasioni, ma sempre a fiere o in degustazioni varie, fino ad oggi quando finalmente, alla tavola del 'gruppo dei soliti astemi', si è palesata la bottiglia nella sue elegante etichetta nera.
Furore è un vino che nasce sulle ripide scogliere di Amalfi, un paesaggio di altri tempi rimasto intatto proprio grazie alla peculiarità che lo contraddistingue, ovvero una costa ripida e frastagliata, dove le viti sono aggrappate a un fazzoletto di terra su terrazzamenti antichi e dove si alternano a coltivazioni di limoni e ulivi, con piccoli paesini abbarbicati in cima quasi a guardia del paesaggio.
In questo paesaggio quasi unico, le varietà alloctone sono praticamente assenti; prosperano invece da secoli varietà autoctone come Biancolella, Ripoli, Ginestra, Pepella, Sciascinoso, Tintore e tante altre.
La coltivazione di Marisa Cuomo è naturale: nessun utilizzo di fertilizzanti, fitofarmaci, diserbanti, anche se essendo diversi i conferitori, tutti coltivatori di fazzoletti di terra, la certificazione biologica è praticamente impossibile.
La vendemmia, naturalmente manuale e a spalla vista la tipologia del terreno, avviene con tempistiche diverse, in quanto il forte dislivello crea differenti livelli di maturazione che richiedono più raccolte.
L'uva (Ripoli, Fienile, Ginestra) viene portata nella cantina che si affaccia sul mare con barricaia scavata nella roccia, dove il mosto fermenta con lieviti selezionati per una durata che può arrivare anche ai 40 giorni. A marzo si procede alla stabilizzazione tartarica per poi passare alla filtrazione, il tutto sotto la fondamentale supervisione enologica del prof. Moio, uno dei più importanti esperti dell'enologia italiana.
Completano l'affinamento 6 mesi di una barrique sapientemente dosata che sa esaltare i profumi e i sapori senza coprirli.
Dopo questa premesse che vino si presenterà alla prova di degustazione di Baccanera?
Il colore è giallo dorato brillante, mentre all'olfatto imperversano le note di macchia mediterranea, frutta esotica, agrumi e poi ancora vaniglia e mandorla.
Il bouquet è sofisticato e amplissimo e regala al degustatore una soddisfazione immensa che ritarda la degustazione al palato.
Quando ci si sveglia dal sogno e si ricorda che va anche assaggiato ..... i sapori sono tipici dei vini bianchi cresciuti sul mare, quindi grande sapidità, corpo teso ma agile, persistenza lunghissima.
Si può tranquillamente affermare che il Furore Bianco Fiorduva di Marisa Cuomo è uno dei più grandi vini bianchi mediterranei attualmente in commercio.
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