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Il Barolo Rocche di Castiglione di Roccheviberti di Castiglione Falletto.


Le Langhe e il Barolo, il suo vino più rappresentativo, riservano sempre delle sorprese, basta non soffermarsi troppo sulle cantine più conosciute e aver voglia di scoprire tanti piccoli produttori che lavorano questo splendido territorio.

Roccheviberti è una di queste piccole aziende, sconosciuta al grande pubblico e anche a molti appassionati, che opera a Castiglione Falletto su 5 ettari di vigna di cui 3 dedicati al Nebbiolo.
Nelle vigne non si diserba e si usa il buon vecchio letame di mucca per concimare il terreno.
Per chi non conoscesse Castiglione Falletto si tratta di una sottozona del Barolo molto di pregio, che sviluppa i migliori cru di tutte le Langhe.

Le vigne di Roccheviberti di età media di 40 anni che producono il loro Barolo, si arrampicano sulle colline del cru Rocche di Castiglione, una delle zone più pregiate di Castiglione Falletto, su una altitudine media di 350 mt.
Siamo quindi di fronte probabilmente ai migliori e più vocati terreni in circolazione per la produzione di Barolo di tutto il Piemonte.
Il terreno è calcareo con intrusioni di sabbia e tufo, caratteristiche che sanno regalare ai vini eleganza, raffinatezza e dai tratti stilistici unici e ben definiti, ma soprattutto un complesso equilibrato.

Claudio Viberti ha fatto la scuola enologica e dopo alcune altre esperienze ha deciso di seguire i terreni di famiglia.
La sua prima vinificazione risale al 2002, quindi piuttosto recente nel panorama enologico della zona.
Ho assaggiato l'annata 2004 del suo Barolo Rocche di Castiglione grazie alla consueta generosità dell'amico Camillo.

Colore granato in perfetto stile barolista.
Il naso parte quasi timido, ma è una introspezione solo temporanea, in attesa di risvegliarsi per sviluppare un bouquet ricco e variegato che richiama le nuance di colla e cassetto dei medicinali, liquirizia e caffè, su un sottofondo di ciliegia e violetta. Non manca nulla a partire dai terziari, secondari e ancora presenti anche se distinguibili con più fatica i sentori primari.
In bocca i tannini sono praticamente votati alla resistenza in trincea, mentre il corpo e la struttura sono da Barolo di prima fascia.
Perfetto anche l'equilibrio, spesso trascurato ma fondamentale in tutti i vini e fondamentali nei visi di peso come il Barolo.
Finale lungo e assolutamente coerente con naso e bocca.

Una bella scoperta.

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