Cantina Colterenzio è una solita cantina cooperativa che nasce nel 1960 ad opera di 28 viticoltori del territorio, ma è con l'arrivo di Luis Raifer che cambia il modo di produrre il vino.
Vignaiolo curioso e ambizioso, inizia un lungo viaggio di studi in California, al termine del quale torna in patria con la convinzione che quelle terre prima concentrate sulla produzione di rossi di bassa qualità potevano dare molto di più di quanto si poteva supporre in quel periodo.
Siamo negli anni '80 e la filosofia che Raifer cerca di esportare su queste vallate è incentrata sulla ricerca assoluta della qualità produttiva che non si poteva che ottenere riducendo in maniera drastica la resa per ettaro, ma anche la sostituzione alcuni vitigni locali con alcuni internazionali che ben si adattavano al terroir dell'Alto Adige.
Sulla base di queste teorie i viticoltori non venivano più remunerati sulla base del grado zuccherino delle uve ma sulla resa per ettaro e sulla distribuzione dei vitigni nei territori più vocati.
Infine i soci conferitori si avvalgono delle consulenze tecniche fornite dagli esperti della cantina.
Da quel lontano 1960 i vignaioli sono diventati più di 300 e la qualità riesce a incredibilmente a crescere ogni anno.
Fatte queste premesse mi piace comunque sottolineare come la qualità di una cantina non si percepisce solo sui prodotti di punta e su vitigni internazionali che possono fornire una certa garanzia, ma anche su vitigni autoctoni in passato associati a produzioni di quantità e perlopiù ad un consumo di vino sfuso come la Schiava.
In realtà questo è l'ultimo vitigno su cui hanno lavorato da queste parte ma i risultati non si sono fatti attendere.
Come il Lago di Caldaro, composto da uve Schiava al 100%.
La semplicità del vitigno richiede semplicità anche nel trattamento in cantina e infatti fermentazione sulle bucce con svolgimento della malolattica in acciaio e 4 mesi di affinamento in vasche di cemento, con una resa per ettaro di 70 hl.
Nel bicchiere si percepiscono netti e ben distinti i sentori di una frutta fresca e succosa in particolare ciliegia, frutti di bosco e spezie.
La struttura del vino è buona e il complesso del sorso è sorprendentemente elegante e morbido.
Lascia una buona pulizia di palato, è ben centrato e lascia un finale persistente di frutta e succosa oltre che leggermente amarognola.
Commenti
Posta un commento