Su queste colline che raramente superano i 300-350 metri di altitudine e su un suolo marnoso e calcareo nascono i Barolo più intensi, longevi e territoriali.
Nonostante la zona sia pienamente vocata al vino principe piemontese, Boasso produce anche altri vini a Serralunga d'Alba, come Barbera, Arneis, Dolcetto e perfino Moscato.
Tra questi la Barbera raggiunge dei risultati entusiasmanti.
La Barbera è il vino di maggior produzione della regione, ma a seconda del tipo di zona dove viene prodotto e delle scelte del vignaiolo può dare vita a vini molto leggeri e fruttati fino ad arrivare a versioni intense, penetranti a volte anche cupe.
La Barbera di Boasso, per scelta e per tradizione territoriale, assomiglia sicuramente di più a quest'ultima categoria, tanto che, abbinata ad un piatto di risotto al Castelmagno di media stagionatura, non si è per nulla eclissata.
La filosofia dell'azienda è quella della lavorazione tradizionale, abbinata ad una particolare attenzione al lavoro in vigna, di cui la variante resa per ettaro (70 q/h) è sicuramente un fattore rilevante.
Dopo la vendemmia il mosto viene fatto fermentare per 10-12 giorni a contatto con le bucce con frequenti rimontaggi giornalieri.
L'estrazione del frutto in questa fase è massima e la si percepisce appieno nel sorso.
Il vino viene poi posto ad affinare per 10 mesi in botti di rovere da 25 hl dove i tannini si integrano con il legno, per poi passare in bottiglia senza alcuna filtrazione.
Il risultato è una Barbera che come accennavo ha le note penetranti e intense della frutta rossa matura (amarena), della viola appassita e delle spezie, con un tratto etereo e leggermente vanigliato.
Il sorso è solido, pieno, suadente, con una bella tensione acida che si scontra-incontra con le note calde dell'alcol e della glicerina.
Chiude lungo e persistente e in perfetta armonia
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