Il Cabernet Franc è da molti considerato il fratello povero
del Cabernet Sauvignon, una specie di copia meno elegante, più rustica e
stilisticamente meno fine e bucolica.
E’ un vitigno originario della Valle della Loira che piano
piano si è diffuso, come altri vitigni internazionali, in giro per il mondo.
In Italia non è molto diffuso e non è nemmeno facile
trovarne una versione che possa arrivare ad una buona qualità media.
Ecco perché quando un collega, durante un pranzo di lavoro,
ha scelto questo vino ero molto curioso di capire come si sarebbe presentato
nel bicchiere.
Non conoscevo l’azienda ma già sapevo che me ne sarei uscito
con la tipica frase ‘sono chiaramente riconoscibili delicate note di peperone
verde’ ……
Si trattava del Cabernet Franc della Tenuta Luisa, che in
quel di Mariano del Friuli, in provincia di Gorizia, hanno una proprietà che si
estende per 130 ettari, di cui 85 dedicati alla vigna, su cui vengono coltivati
vari vitigni sia autoctoni che internazionali, per una produzione che si
attesta sulle 350.000 bottiglie, di cui circa il 30% è destinato all’estero.
Ci troviamo nella Doc Isonzo, non lontano dal confine
sloveno, su terreni ricchi di ferro e alluminio, che portano in dote ai vini
una discreta mineralità.
L’azienda, oggi gestita dalla quarta generazione dei Luisa,
venne fondata nel 1927 da Francesco Luisa in tempi duri e molto diversi da
oggi.
La filosofia aziendale è naturalmente molto cambiata, adeguandosi
ad un mercato che richiede qualità che si può ottenere, oltre che dal terroir,
da basse rese per ettaro, attente potature secondo l’andamento stagionale,
impianti fitti, trattamenti minimi in vigna e una concezione della gestione
della cantina dove l’intervento alchimista deve ridursi al minimo e in generale
deve tendere ad assecondare quanto già espresso dal terroir.
Le principali note tecniche consistono in una macerazione di
circa 15 giorni, un affinamento sulle fecce nobili per 8 mesi a cui segue un
ulteriore affinamento in bottiglia di 3 mesi.
Nel bicchiere veste un rosso rubino classicheggiante.
Il sorso svela subito l’indole varietale dispiegandosi su
note erbacee, che si intersecano con note di felce, ciliegia sotto spirito, grafite,
pepe nero e sottobosco.
Il palato è agile e apre sulle note di frutta rossa (meno
matura che al naso), buona componente fresca e minerale, per chiudere con un finale
sapido e pieno, tutt’altro che scontato.
Nel complesso è un Cabernet Franc di buona personalità, dove
si possono ritrovare al contempo la facilità di beva ad un sorso vivamente
variegato e complesso.
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