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Korem Isola dei Nuraghi di Argiolas

Korem di Argiolas


Argiolas è produttore rinomato e i suoi vini si differenziano per il non facile compito di riuscire ad avere un ottimo rapporto qualità-prezzo, oltre al fatto di essere abbastanza facilmente reperibili sul mercato, in alcuni casi anche in Gdo.
In particolare l'altra sera mi è capitato di assaggiare il Korem, un blend tutto autoctono sardo di Cannonau, Bovale e Carignano, con vigne coltivate nella tenuta di Sa Tanca, ad una altezza di circa 250-300 metri dal mare.
A sede si trova nei dintorni di Serdiana, in provincia di Cagliari, vicino a Doglianova, non lontano da Pala Vini e dalla Cantina di Dolianova, mentre le vigne da cui nasce il Korem si trovano in alcuni territori divisi tra Selegas e Guamaggiore
Qui i terreni sono pietrosi, battuti dal vento, calcarei, mentre il clima è particolarmente fortunato grazie ad una adeguata distribuzione delle piogge durante l'arco dell'anno rispetto ad altre zone della Sardegna e buone escursioni termiche che consentono all'uva di sviluppare un buon livello di sostanze aromatiche (terpeni).
In questa tenuta vengono sperimentati diversi vitigni alloctoni e selezioni clonali di vitigni tradizionali.
Un paesaggio tipicamente agricolo e aperto, con piccoli paesi sparsi per la campagna assolata e coltivata.

Argiolas, nata nel 1906, è ormai diventato un produttore di grandi dimensioni con i suoi 230 ettari e le più di 2 milioni di bottiglie che vengono esportate in tutto il mondo.
Il korem è composto al 55% da Bovale, 35% Carignano e solo un 10% da Cannonau.
La vinificazione avviene in vasi vinari di cemento vetrificato, per poi passare ad un affinamento in barriques per 12 mesi e uno in bottiglia di altri 6 mesi.
Il naso si presenta di grande spessore olfattivo, con il frutto rosso in grande evidenza, preciso e succoso, poi esce la liquirizia e solo a distanza una leggera nota di legno.
Se al naso fa ben sperare è sul palato che il Korem da il meglio.
Impatto caldo, succoso, morbido, un sorso che non stanca, ma anzi invita a nuovi assaggi, dove si percepiscono tannini levigati, spezie dolci e sottobosco.
Vino pieno, ricco, opulento che riesce tuttavia in modo quasi sorprendente a trovare un suo equilibrio gustativo invidiabile, che non stanca il palato e che riesce a sorprendere per intensità al naso.

Del resto Argiolas è una garanzia.


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