Passa ai contenuti principali

L'Austria del promettente Blaufrankisch


Anche se la maggior parte dei vini che trovate su questo blog sono italiani, appena posso amo assaggiare anche vini di altre nazioni più o meno famose produttori in campo vitivinicolo.
Il caso dell'Austria è emblematico.
Una nazione che non esporta tantissimo vino, ma che nel giro di un decennio è passata da una produzione improntata alla generosa quantità ad una ricerca del miglioramento qualitativo, e che nei vini bianchi ha delle potenzialità tutt'altro che scontate.
Anche in Austria non mancano i vitigni internazionali ma sono i vitigni autoctoni a raggiungere i livelli più alti, come ad esempio i vini a base di Riesling e di Gruner Veltliner.
Pur non avendo l'estrema varietà climatica dell'Italia, con un clima prevalentemente freddo e continentale, occorre sottolineare che le regioni più meridionali godono di un clima più favorevole, mentre il Danubio e il lago Neusiedl svolgono la consueta azione mitigatrice della maggior parte degli specchi d'acqua lontano dal mare.
Tra i vitigni a bacca rossa lo Zweigelt è quello più coltivato, ma è anche il più semplice e beverino mentre il Blaufrankisch, coltivato soprattutto nella zona del lago Neusiedl ha molte potenzialità di miglioramento qualitativo grazie alla sua spiccata acidità e ad una struttura non comune ai vini di queste latitudini.

Verso la fine dell'estate, una terrazza in centro a Monza che da su un cortile, una calma surreale tanto che sembra quasi di stare in Brianza piuttosto che nella terza città della Lombardia per numero di abitanti, una tavola con candele e al centro (tra le altre) due bottiglie di Blaufrankisch, vitigno che vedo per la prima volta.
L'annata 2006 mi fa subito storcere un po' il naso: ma saranno ancora in buono stato?
Gli amici però mi assicurano che questo vino ha una vita molto lunga ed piuttosto anomalo rispetto alla maggior parte dei vini austriaci semplici e beverini.

Apriamo prima il Marienthal di Haus Marienberg.


Rosso rubino impenetrabile nel bicchiere, si accende di note piuttosto marmellatose al naso, frutta cotta nera e rossa, prugna secca a cui si alternano sentori minerali e leggermente speziati.
Al palato l'ingresso è caldo e generoso, ma manca o si è affievolita quella nota acida in grado di sostenere ancora il vino, che dopo qualche sorso pieno e opulento tende a stancare.
In una degustazione alla cieca tutto avrei detto tranne che fosse un vino austriaco.


Per secondo stappiano il Tesch, dove già dai profumi ritroviamo un vino completamente diverso da quello precedentemente assasggiato.
Il bouquet è decisamente più orientato verso i frutti di bosco, le susine rosse, il pepe nero, con una insistente nota di pietra bagnata, indice una discreta mineralità.
Ma è in bocca che offre il meglio, con un attacco piacevole e ben centrato sul palato, fresco e piacevolmente strutturato, equilibrato nelle sue componenti dure e morbide, con un alcol elegante nonostante i sui 14,5%.
Tannino piacevolmente vellutato anche se ancora ben presente e un finale sorprendentemente lungo concludono l'analisi gusto olfattiva.
Questo è un vino che mi ha sinceramente incuriosito e che ha indubbiamente delle notevoli potenzialità di crescita in futuro, in grado di farsi bere da giovane ma ancora meglio se lo si dimentica per qualche anno in cantina.




Commenti

Post popolari in questo blog

Barolo Produttori di Portacomaro Docg (2012)

Barolo Produttori di Portacomaro I produttori di Portacomaro è una delle linee di produzione dei Produttori di Govone, cantina sociale del Monferrato capace di produrre circa 3 milioni di bottiglie l'anno vendute in quattro continenti. Nello specifico però il suo Barolo è una vera chicca. In realtà non se ne trova traccia sul web, sia come ricerca di informazioni sia come acquisto. La mia bottiglia è arrivata nella mia cantina come regalo di Natale di parenti, probabilmente a sua volta trovata in qualche pacco aziendale. E' stata quindi con una certa incertezza che ho deciso di portare alla cena di un amico e collega questa bottiglia di Barolo del 2012. In cantina l'ho sempre tenuta sdraiata e lontana da fonti di calore o luce, come da manuale del perfetto sommelier, ma delle sua integrità non ero del tutto convinto. E invece con grande sorpresa, appena stappato, si è subito sprigionato dalla bottiglia una nuance di liquirizia, rabarbaro, chiodi di garofano con accenni ment

VALPOLICELLA RIPASSO CLASSICO SUPERIORE DOC 2011 - CANTINA VALPOLICELLA NEGRAR

Il mondo delle cooperative è un universo complesso e spesso controverso di cui si potrebbe parlare a lungo. La Cantina Valpolicella Negrar è una cooperativa che gestisce quasi 600 ettari di vigneti e che sembra aver sposato in pieno il concetto della qualità, attraverso una selezione attenta delle uve dei soci, l'utilizzo di una cantina moderna con vasche in acciaio inox e botti di rovere di medio-grandi dimensioni e un impianto di imbottigliamento indipendente con una capacità di 7.000 bottiglie all'ora. Questa cooperativa produce Amarone, Recioto, Valpolicella Classico e Ripasso ed è quest'ultima tipologia di vino che ho assaggiato. I Valpolicella Ripasso hanno da sempre diviso esperti e appassionati tra chi li trova gradevoli soprattutto perchè hanno maggiore struttura dei Valpolicella classici mentre sono meno impegnativi di un Amarone  (anche in termini economici) e chi invece li trova ibridi e stucchevoli. A mio modesto avviso se si parte da una buona ma

I Cannonau Vigna Sorella e Chidera, annata 2014

Stiamo ancora in Sardegna per parlare di Cannonau, vitigno autoctono dell'isola dalle origini antichissime riscoperto in alcuni vasi di ceramica del XII secolo a.C. Puntuale come il Natale, ho letto di recente dell'ennesima ricerca internazionale che parla del vino rosso e delle sue proprietà antiossidanti, che nel caso del Cannonau pare siano particolarmente importanti. Che lo siano o meno non credo che questo porti a consumare più vino chi solitamente non ne beve, ma di sicuro aiuta la consapevolezza generale che bere poco ma bene, contribuisce a migliorare la qualità della vita oltre ad essere un piccolo tassello di un complicato puzzle, che affiancato a tanti altri comportamenti corretti nella vita di tutti i giorni, può aiutare e influire positivamente sulla salute di ogni individuo. Tornando più direttamente al nostro amato Cannonau, è anche il vino rosso che più di ogni altro richiama alla memoria la Sardegna, con tutto il suo carico di nostalgici ricordi di una