Ci stava proprio la mini verticale di Barbaresco Montefico di La Ca' Nova in un mercoledì sera di tarda primavera.
Sei annate: 2013, 2012, 2011, 2009, 2008 e 2005 hanno allietato la serata passata in bella compagnia del solito gruppo di 'astemi'.
Per chi non lo sapesse la collina di Montefico si trova poco a est del paese di Barbaresco, zona particolarmente vocata alla produzione di Nebbiolo su terreni ricchi di argilla calcarea, anche se poi una buona parte della differenza la fa anche il produttore con i suoi interventi agronomici in vigna e con quelli da alchimista in cantina.
Oggi riesce difficile crederlo ma c'era un tempo in cui il Barbaresco veniva considerato come un sostituto del più famoso Barolo.
Poi alcuni grandi produttori, tra cui il primo è stato Angelo Gaja, hanno smarcato il Barbaresco concedendogli dignità e notorietà e rendendolo uno dei prodotti più appetibili sul mercato, anche in funzione del buon rapporto qualità-prezzo.
La Ca' Nova ne produce una versione di fattura al contempo classica e semplice, senza tanti fronzoli ma apprezzabile e pienamente godibile, anche con un occhio ad uno dei rapporti qualità-prezzo più strepitosi che conosca.
Ma veniamo alla verticale, che poi è quello che più ci interessa.
Annata 2013
Profumi sottili, garbati, forse un po' timidi al primo approccio olfattivo.
In bocca tannini piuttosto vigorosi, accompagnati da un corpo pieno e strutturato, anche se nel complesso si presenta un po' acerbo e vista l'annata ancora giovane ci sta tutto.
Annata 2012
Speziato, balsamico e piuttosto vegetale, di buona intensità e media complessità olfattiva.
Al palato possiede ancora tannini decisamente ruvidi, vigorosi e piuttosto immaturi, solo in parte bilanciati da una buona morbidezza e da un alcol elegante anche se mai soverchiante.
Più equilibrato nel complesso e più interessante nei profumi rispetto al 2013, ma ancora piuttosto giovane.
Annata 2011
Sentori emergenti di pelle e legno, poi si sviluppa intorno ad una idea di frutta compatta come la prugna, per poi terminare con muschio e terra bagnata o forse funghi.
In bocca i tannini sono finalmente levigati e insistono in maniera elegante e delicata sul palato.
Buona la progressione oltre ad una sicura evoluzione nel sorso che sorprende vista anche l'annata ancora relativamente giovane.
Buona anche la persistenza.
Annata 2009
Per alcuni (tra cui il sottoscritto) è risultata la bottiglia migliore della serata.
Senza esagerare direi che questo Barbaresco ha tutto.
Intensità e complessità ricercate al naso, con la tipica nota balsamica in apertura, poi si sviluppa su accenni di liquirizia e caffè, per poi scivolare sui profumi più lontani e difficili da ritrovare come la ciliegia sotto spirito, il pepe nero ma soprattutto la viola appassita.
In bocca spicca un equilibrio invidiabile, una bevuta semplice ma complessa allo stesso tempo, dove si riscontra una perfetta corrispondenza con il naso.
Completo e pronto ha raggiunto un equilibrio invidiabile.
Annata 2008
Può considerarsi una sintesi del 2009 e del 2011 e per alcuni è stato il migliore della serata.
Tuttavia a mio avviso non riesce ad arrivare alla perfezione stilistica condita con un pizzico di originalità dell'annata 2009.
Al naso il bouquet è molto simile alla precedente annata, forse spicca leggermente più nitida la liquirizia e un pizzico di minerale sul finale.
In bocca è più simile all'annata 2011, anche per evoluzione del sorso, mentre risulta piuttosto corposo e un tantino meno elegante del 2009.
Annata 2005
Mi aspettavo, anzi ci aspettavamo tutti un po' di più e un po' meglio da questa annata.
Invece ha perso qualcosa sia in intensità, sia in complessità rispetto a quanto assaggiato fin qui.
I tannini sono indubbiamente ancora vigorosi ma risulta meno intenso al naso e un po' scarico in bocca.
Una mini verticale molto significativa sia per le annate proposte sia per la qualità sempre piuttosto costante che l'azienda ha saputo esprimere negli anni.
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