Peperosso di Spadafora |
Seconda puntata del viaggio verso i vitigni autoctoni rari e dopo il Friuli con la Vitovska, ora ci spostiamo in Calabria dove viene prodotto, da un numero ancora piuttosto limitato di produttori, un vino a base Magliocco, raramente in purezza, più spesso utilizzato come taglio di altri vitigni locali o internazionali.
Il Magliocco è stato recuperato dall'oblio anche grazie al grande lavoro fatto da Librandi e da Attilio Scienza nel 1998 sulle varietà autoctone calabresi, che ha portato alla individuazione di un alto numero di vitigni calabresi dimenticati spesso in qualche isolata vigna di contadini, con successiva messa a dimora in un giardino varietale, in attesa che qualche produttore decida di sperimentarne le potenzialità.
La sua area di produzione oggi si concentra sulla costa tirrenica calabrese da un numero ancora contenuto di produttori, alcuni dei quali credendo nel suo potenziale, lo producono in purezza.
Come per molti altri vitigni calabresi (e non solo) ha probabili origini greche ed è citato fin dal Medioevo.
Le sue principali caratteristiche sono quelle di avere un profilo molto elegante e fine, nonostante una alcolicità piuttosto spinta, buona bilanciatura tra le varie componenti, tannicità indubbiamente decisa ma facilmente domabile con il legno, bouquet elegante e intenso di frutta rossa.
Alle volte per la sua rusticità, come già citato precedentemente, viene utilizzato come taglio di vini più omologati, in modo da conferire al vino carattere e un tocco un po' più sprint e originale.
Ho assaggiato il Peperosso, un Magliocco in blend con il Merlot, di Cantine Spadafora, produttore calabrese di Mangone in provincia di Cosenza, in forte ascesa grazie ad una ampia produzione nella quale ha trovato spazio questo strano prodotto.
Dal nome già si può intuire che al naso sprigiona un inconfondibile sentore che oscilla tra il peperone e il peperoncino, accompagnate dalle note dolci, sinuose, femminili del Merlot.
In bocca l'attacco è pieno e morbido, ma al contempo la nota leggermente piccante di peperoncino si percepisce netta sul palato, lasciando una certa sorpresa nel degustatore.
La beva di questo vino è senz'altro coinvolgente, tanto che più che degustarlo si finisce per berlo senza ritegno, anche grazie ad un equilibrio invidiabile, oltre ad un carattere unico, singolare, con tannini bene in evidenza ma moderati dal legno, e una speziatura che non avevo percepito al naso ma solo dopo deglutizione per via retronasale.
Ottimo prodotto ad un piccolo prezzo ed etichetta indubbiamente azzeccata.
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