Lagrein Riserva di Josephus Mayr |
Josephus Mayr è un noto produttore vitivinicolo dell'Alto Adige, molto conosciuto per la qualità dei suoi prodotti, in una regione dove la qualità è mediamente più alta rispetto a molte altre realtà italiane e non solo.
Presidente dell'Associazione Vignaioli Tirolesi ottiene spesso i massimi riconoscimenti dalle principali guide di settore, soprattutto grazie ad un Lagrein spettacolare in ogni suo aspetto.
Mayr e la sua azienda agricola dall'impronunciabile nome di Unterganzner si trova nella conca di Bolzano, con quel suo strano microclima fatto di inverni particolarmente miti (per la zona) ed estati calde ma mitigate dalla latitudine, condizioni ideali per la coltivazione della vite.
L'azienda è stata fondata nel lontano 1629 e la famiglia Mayr ci lavora da ben 16 generazioni,
Di indubbia importanza, oltre al particolare microclima, è anche il terreno di roccia porfirica, composto da una complessa miscela minerale che conferisce ai vini una gaia complessità olfattiva e gustativa.
Il Lagrein Riserva che ho assaggiato è dell'annata 2005 ed è considerato il vino di punta dell'azienda, spesso premiato e alle cui cure la famiglia Mayr dedica naturalmente una estrema attenzione.
Densità di impianto elevate (5.000 - 8.000 ceppi per ettaro), età media delle viti di 25 anni sono sicuramente un buon punto di partenza per ottenere un Lagrein ambizioso.
Particolare non trascurabile la coltivazione a pergola, più tipica del Trentino che non dell'Alto Adige.
L'attenzione verso il Lagrein riserva trova poi ulteriore riscontro nel mese di luglio, quando viene diradata quasi il 50% dell'uva presente sulla pianta per permettere la concentrazione del succo in pochi ma preziosi acini.
La vendemmia è generalmente piuttosto tardiva per permettere la piena maturazione fenolica sulla pianta ed è realizzata non prima dell'ultima settimana di ottobre.
La vinificazione avviene in acciaio a temperatura controllata per circa 10 giorni, poi segue la fermentazione malolattica e l'affinamento in botti di rovere per un periodo di almeno 15 mesi, prima dell'imbottigliamento e successiva immissione sul mercato.
Rubino intenso e impenetrabile e fin qui tutto come da copione.
L'impianto olfattivo si sviluppa in profondità, complessità, tipicità rispetto al vitigno Lagrein, soprattutto per la confettura di prugna e ribes, ciliegia sotto spirito, per poi virare verso un minerale non scontato, tabacco, humus e terra che si confondono con la durezza della grafite.
E' in grado di evolvere, progredire, cambiare ai vari assaggi a distanza di qualche minuto e questo aspetto tipico di un numero limitato di vini l'ho sempre particolarmente apprezzato.
Riempie il palato con la sua pienezza gentile, con tannini vellutati in primo piano, una dolcezza portata in dote dalla glicerina, evidente anche dalle lacrime lente a scendere nel bicchiere.
La mineralità percepita al naso si può ritrovare anche in bocca anche se mi sarei aspettato più progressione e una lunghezza finale maggiore.
Forse il 2005 non è l'annata migliore ma vale la pena provarlo (se lo trovate)!
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