Grillo di Dinari del Duca |
Il Grillo è stato per anni, e in parte lo è ancora oggi, uno dei vitigni più bistrattati di una Sicilia che ha saputo risollevarsi enologicamente anche grazie all'apertura ai vitigni internazionali, ma che da alcuni anni ha saputo riscoprire anche i vitigni autoctoni isolani.
Una grossa mano l'anno sicuramente data le nuove tecniche produttive, in particolare l'utilizzo del freddo durante la vinificazione, che consente di mantenere la fragranza dei profumi e la freschezza del gusto.
E se in passato la produzione del Grillo era limitata esclusivamente alla Sicilia occidentale e in particolare al trapanese, dove veniva utilizzato per produrre Marsala, oggi è un vitigno riscoperto un po' tutta l'isola, soprattutto nel palermitano e agrigentino.
Sembra possa riuscire bene sia nelle versioni fruttate e beverine, sia in quelle più strutturate e complesse, ma sinceramente io mi ricordo di averlo sempre assaggiato con le prime caratteristiche.
Secondo il professor Attilio Scienza c'è anche una terza via per la produzione del Grillo, che coinvolge i vini della zona di Erice, prodotti in altitudine e in grado di sviluppare aromi di frutta tropicale simili al Sauvignon.
Il Grillo di Dinari del Duca ha un bouquet agile di frutta fresca, con importanti note erbacee a completarne il profilo aromatico.
Ha una bocca succosa, minerale, con piacevoli insistenze amandorlate e buona spalla acida.
Un buon prodotto da aperitivo e da primi piatti di pesce come dei tipici spaghetti alle vongole.
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