Silvaner di Majoler |
Tra i vini rossi e i quelli bianchi devo ammettere di avere una certa preferenza per i primi. D'estate tuttavia il mio consumo di vino rosso ha un calo esattamente proporzionale al rialzo delle temperature; ecco allora che mi ritrovo spesso ad assaggiare vini bianchi spesso diversi per regione di provenienza, vitigno e filosofia di produzione.
Premesso che alcuni rossi come il Pinot nero della Cantina di Caldaro che ho provato questa sera si possono bere anche freschi, i bianchi si abbinano meglio ai piatti freschi e leggeri dell'estate, ai primi e secondi di pesce e agli aperitivi.
Personalmente devo dire che, a parte rare eccezioni, la maggior parte dei vini bianchi si somigliano incredibilmente, tanto che in degustazioni alla cieca sarebbe difficile distinguerli l'uno dall'altro.
Fiori di campo, frutta a polpa bianca, buona sapidità e spesso altrettanta buona acidità sono abbastanza comuni, in una sorta di livellamento medio spesso non influenzato nemmeno (o non più) dalle annate. Il tutto è dovuto al miglioramento delle tecniche di cantina, l'utilizzo di lieviti selezionati, e altre pratiche che, se da un lato hanno alzato il livello medio della viticultura italiana, dall'altro tendono a normalizzare l'effetto dato da vitigno, clima e terroir.
Ero avvolto in questi enologici pensieri quando a metà settimana di un giugno insolitamente piovoso, mi sono ritrovato a stappare questa bottiglia di Silvaner altoatesino della a me semisconosciuta cantina Majoler.
Il Silvaner è un vitigno di origini tedesche, che si è poi diffuso in Austria e che ha saputo adattarsi bene anche in Italia, in privincia di Bolzano.
I terreni di origine calcarea e porfidica di questa zona assicurano freschezza e buona mineralita' e spesso una eleganza che difficilmente è possibile ricercare altrove, forse ad eccezione del variegato Friuli.
Nel bicchiere il Silvaner di Majoler si veste di un giallo paglierino scarico con importanti riflessi verdolini.
Portando il bicchiere al naso ad interessanti note minerali e di pesca bianca, si sovrappone una elegante vena agrumata dove si percepiscono netti il cedro e il limone.
In bocca è trasparente nella sua immediata freschezza, con un sapore netto di limone, una vigoria nel sorso che stupisce e una giusta persistenza.
Nel complesso un ottimo vino di un piccolo produttore altoatesino, poco famoso e dal buon rapporto qualità-prezzo.
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