Carbuné di Franco Roero |
Dopo l'assaggio del Cellarino di Franco Roero mi era rimasta la voglia di assaggiare anche la versione più semplice del suoi Barbera d'Asti, chiamato Carbuné.
Il Cellarino mi aveva impressionato per semplicità di beva, carattere e tipicità e devo ammettere che avevo aspettative elevate per questo Barbera di cui ho letto e sentito parlare molto bene.
Complice un temporaneo abbassamento delle temperature e un pasto a base di carne ho deciso di stappare la bottiglia con una certa dose di curiosità, più che altro per riconfermare a me stesso le buone impressioni della precedente degustazione.
E devo subito premettere che il Carbune' non mi ha per nulla deluso e la vendemmia 2013 si rivela di ottima qualità. Anzi conferma e rafforza le buone impressioni di questo piccolo ma bravissimo produttore di Montegrosso d'Asti di cui ho già ampiamente parlato nel mio post del 28 giugno.
Vale solo la pena di ricordare che siamo in una zona molto vocata per la coltivazione della Barbera, tra Asti e Nizza Monferrato e tra i fiumi Tanaro e Tiglione; in genere in questo lembo di terra piemontese si produce una Barbera corposa e adatta a lunghi invecchiamenti ma che anche giovane sa esprimersi ad alti livelli grazie alle buone caratteistiche organolettiche di base.
Nel bicchiere il vestito rubino impenetrabile è interrotto da delicati riflessi porpora.
I profumi hanno un larghissimo ventaglio espressivo e passano dalla viola alla terra bagnata, con sfumature di bacche di ginepro e sottobosco.
Il palato è fresco, succoso, di media struttura, equilibrato e perfettamente coerente con il naso.
In tavola personalmente l'ho abbinato con dei ravioli di carne e polpette e peperoni ma credo si abbini bene anche con formaggi di media stagionatura e carni di vitello appena scottate.
Bello, buono, davvero un'ottimo acquisto ad un prezzo concorrenziale. Se non fosse che mi piace bere e sperimentare sempre bottiglie diverse mi sarei già diretto a Montegrosso d'Asti per fare un bel rifornimento.
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