Il Serranu è un rosso sardo che fa la differenza e che nel contempo riesce nella non facile impresa di esprimere al meglio il concetto di terroir con un equilibrio che solo i più grandi rossi blasonati d'Italia riescono ad avere.
Un importante riconoscimento al vino della famiglia Tani è stato assegnato durante lo scorso Vinitaly, quando la prestigiosa classifica della guida 5StarWines gli ha assegnato il posto d'onore.
Il coronamento di dieci anni di intenso lavoro che hanno permesso ai Tani di raggiungere il top con un prodotto davvero sublime.
Un vino che nasce da vitigni posti a 600 metri d'altezza, in zone impervie coltivate a Cannonau che rientrano pienamente nella viticoltura eroica, in quanto l'attività in vigna a causa delle pendenze rende impossibile l'uso delle macchine.
Le vigne sono circondate da boschi e montagne granitiche selvagge e, in particolare quelle di Cannonau, sono poste a ridosso del monte Limbara, dove i terreni regalano ai vini una particolare scia minerale unita a dei profumi profondi e sviluppati grazie alle escursioni termiche dovute all'altitudine.
Contro le muffe aiuta di sicuro anche l'aria secca tipica della Sardegna, solo in parte moderata dalla presenza delle montagne.
Le rese sono bassissime e il lavoro agronomico per raggiungere la perfetta maturazione è quasi maniacale.
Le vinacce rimangono a contatto con il mosto per due settimane per poi affinare in tonnaux di rovere da 1000 litri.
Le scelte fatte dell'azienda per il Serranu sono quindi nette e precise: apposita selezione, scelta del legno grande, rispetto e sensibilità nell'assecondare il terroir.
Il gruppo dei soliti astemi ritrovatisi in una serata umida e di foschia, intorno al grande tavolo delle cene-degustazioni, è compatto nel definirlo innanzitutto un grande vino.
Non che si volesse mettere in discussione fior fiore di degustatori del Vinitaly ma .... non si sa mai.
Il vino nel bicchiere presenta un rosso rubino dai riflessi granati sull'unghia.
Fanno a gara nel riverbero delle note olfattive tranquilli frutti rossi e neri macerati, fitte spezie come la noce moscata, oltre a tracce di pietra bagnata e polvere da sparo.
Il sorso è lussurioso ma aristocratico, di beva lunga e invitante con un tratto minerale particolarmente preponderante e di sottofondo che apre ad un gusto ampio e vellutato che comunque sa regalare anche piacevoli sensazioni tanniche.
Un vino da primo in classifica.
Commenti
Posta un commento