Un grande produttore lo riconosci non solo dai suoi cru aziendali, ma anche su quei vini cosiddetti di tutti i giorni dove, il terroir particolarmente vocato unito ad una filosofia aziendale che porta all'attenzione sia in vigna che in cantina anche per i vini meno pregiati, fanno la differenza.
Questo punto di attenzione contribuisce a rendere grandi i grandi barolisti come Bartolo Mascarello.
Di presentazioni non ne ha certo bisogno, anche perchè poche cantine sono legate in modo così stretto e indissolubile con il proprio fondatore come nel caso di Bartolo.
Uno strano intellettuale-contadino che ha influenzato una intera generazione di barolisti e che ha contribuito, con il proprio pensiero filosofico sul vino e con il suo carisma, a creare l'attuale allure su cui si fondano oggi le Langhe.
Una difficile eredità per Maria Teresa Mascarello che ne ha preso le redini alla morte del padre, garantendo una continuità della filosofia aziendale pur nella certezza che nulla rimane uguale e quindi un minimo di adattamento ai nuovi tempi (almeno a livello tecnico) è praticamente obbligatorio.
Tornando al Barbera nel bicchiere si tinge di un rosso rubino impenetrabile.
Ha un olfatto nitido che oscilla tra la frutta rossa e nera, mora e viola appassita, con una scia leggermente balsamica e affumicata.
La fase gustativa si alterna tra struttura ed equilibrio, potente come un peso massimo e agile come un peso piuma sul ring, molto territoriale e con un finale in crescendo.
Sorprende anche per una bevibilità fuori dall'ordinario, una solida spalla acida e un finale lungo e coerente.
Qui la degustazione di Baccanera del loro mitico Barolo https://baccanera88.blogspot.com/2018/07/semplicemente-un-mito-il-barolo-di.htm
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