Finalmente dopo tanto assaggiare torno al mio amato Barolo e lo faccio alla grande con Rocche Costamagna, che ne produce una versione sublime con il suo Bricco Francesco da vigne posizionate alle Rocche dell'Annunziata, uno dei quattro cru di La Morra.
Su queste colline a 300 mslm Rocche Costamagna possiedono 5 ettari coltivati a Nebbiolo, che viene prodotto solo nelle grandi annate e in piccole quantità e da vita a vini di grande complessità e dal bouquet piacevole e territoriale.
La storia di questa azienda è simile a quella di molte altre delle Langhe e inizia nel 1841 quando, Luigi Costamagna insieme al figlio Francesco, ottengono il permesso da parte del Regio Comando Militare di commerciare il vino al minuto prodotto con uve dei suoi vigneti.
Dopo un periodo nel quale vengono venduti tutte le proprietà al di fuori di La Morra e l'attività di vinificazione viene limitata al fabbisogno famigliare, verso la fine degli anni sessanta, riprende intensa l'attività produttiva, l'acquisto di nuovi vigneti, oltre al restauro dei locali storici delle cantine.
Infine viene dato impulso all'attività di vendita fuori dai confini italiani fino ad arrivare ai giorni nostri.
La Morra e in generale le Langhe possiedono un particolare terreno formato da depositi di arenarie, marne bluastre e argille, talvolta alternati da strati limosi e sabbiosi molto variabili a seconda della sedimentazione avvenuta nel tempo e nelle zone.
Il resto lo fa quel particolare microclima, un misto di clima temperato caratterizzato da precipitazione concentrate in primavera e autunno, alternato a inverni ed estati (soprattutto negli ultimi anni) piuttosto siccitose.
Il combinato disposto di terroir e microclima spiegano come mai il Nebbiolo, vitigno particolarmente esigente, riesca bene solo in alcune zone del Piemonte e della Valtellina e di conseguenza il perchè, al di fuori di questi suoi confini naturali, non dia risultati apprezzabili.
Bricco Francesco, che prende il nome dal fondatore della cantina, è ottenuto con uve Nebbiolo provenienti dal bricco, quindi dalla parte più alta e meglio esposta del vigneto, cosa che garantisce anche una maggiore ventilazione.
Viene affinato per cinque anni, dei quali tre di botte di rovere e due in bottiglia.
La resa è di appena 35 hl/ha con una concentrazione di 4200 ceppi/ha.
Insomma a Rocche Costamagna amano fare le cose per bene e i risultati si vedono, anzi si degustano e si apprezzano.
Il colore nel bicchiere passa da un rosso granato con riflessi rubini a una punta di aranciato sull'unghia.
Il profumo è ampio e spazia dalla prugna secca alla viola appassita, per passare da morbidi sentori speziati, bastoncino di liquirizia, cioccolato fondente, menta ed eucalipto.
In bocca si dipana agevole tra una acidità ancora ottimale, buona presenza tannica piuttosto vellutata, con frequenti richiami gusto olfattivi alle caratteristiche floreali.
Lunghezza e persistenza da maratoneta keniota.
Chapeaux.
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