Che bella sorpresa il GriVò (nome piuttosto infelice) di Volpe Pasini.
L'ho portato ad una cena tra amici e ha fatto la sua ottima figura in abbinamento ad un buonissimo branzino al sale.
Avendone avanzato poco meno di metà bottiglia, l'ho assaggiato ancora a casa e nonostante un paio di giorni sulle spalle l'ho ritrovato estremamente gustoso, vigoroso e versatile.
Del resto Volpe Pasini è da sempre garanzia di ottimi vini, sia nelle versioni Zuc di Volpe, sia nelle versioni base.
Azienda di Torreano in provincia di Udine, che ha sempre privilegiato il Sauvignon, ma anche il Pinot bianco e il Pinot grigio.
Venendo all'analisi visiva e gusto-olfattiva, occorre sottolineare la buona performance al naso, dove si dipana su profumi di fiori piuttosto variegati che si possono riassumere nei fiori di campo e in un generale sentore vegetale, per poi aprirsi alle piante officinali e in particolare all'alloro.
Tra i sentori di fiori si percepisce abbastanza bene una scia agrumata e minerale.
Ma il meglio lo riserva al palato, con una superba dimensione gustativa, ampia e opulenta, con le note minerali, fresche e leggermente speziate e sapide a contrastare una buona dose di struttura ed alcol.
Una bottiglia sorprendente per rapporto prezzo qualità.
Sorprende ancora di più se poi vediamo che l'annata è la non felicissima 2014.
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