Marciliano di Falesco |
Parlando di Falesco si rischia di ripetersi ma vale la pena sintetizzare che siamo nelle vicinanze del lago di Bolsena, ma per quanto riguarda la tenuta del Marciliano siamo ancora in Umbria anche se molto vicino al confine con il Lazio.
Vale la pena di ricordare che Cotarella ha saputo rompere le tradizioni di una terra che storicamente è sempre stata considerata ideale solo per la produzioni di vini bianchi, impiantando Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, ottenendo attraverso un misto di tecnologia d'avanguardia, cura meticolosa di ogni processo produttivo e alta selezione qualitativa, oltre ripetute selezioni clonali, un vino rosso di sicuro successo.
In poche parole si parte dallo studio e dalla ricerca per arrivare, attraverso l'attenta cura della vigna e l'utilizzo di tecnologie in parte innovative in cantina, ad un prodotto che non si può che trovare di grande classe ed eleganza espressiva.
Nel Marciliano Cotarella ha saputo combinare l'aristocratico ed elegante apporto del Cabernet Sauvignon, alla genuina rusticità del Cabernet Franc, riuscendo nell'intento di dare un equilibrio perfetto ad un vino che non trascura corpo e carattere, senza trascurare il giusto apporto dei tannini.
Il Marciliano nel bicchiere si veste di un bellissimo e impenetrabile rosso rubino.
Nei profumi si riconosce subito la presenza del Cabernet Franc per quel primario e immediato profumo di peperone verde che pervade delicatamente il bouquet, lasciando poi il posto ai più delicati apporti di frutta rossa matura, prugna, sottobosco, felce, humus, grafite oltre ad un appena accennata nota di foglia di tabacco.
In bocca è profondo e caldo, a cui segue la percezione di succose susine, prugna secca, mentre delicate note di pepe nero ed erbe officinali per via retronasale si contengono le ultime lunghissime sensazioni gustative di un sorso insieme raffinato e complesso.
Non si può dire altro se non che si tratta di un grande vino, prodotto di punta di Falesco a cui segue una produzione tutta di alto livello.
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