Verdicchio di Fattoria San Lorenzo |
Di questa azienda ho sentito parlare più volte, tanto che mi ero ripromesso di comprare qualche loro prodotto prima o poi e, in vacanza nelle Marche, questo momento è arrivato e si è materializzato nel loro Verdicchio dei Castelli di Jesi.
Per pura coincidenza il giorno dopo aver acquistato la bottiglia ho visto sul Corriere una positiva recensione del Verdicchio Le Oche 2013 da parte di Alessandro Morichetti di Intravino.
Le Oche è il loro Verdicchio Riserva, quello prodotto con uve selezionate e 18 mesi sui lieviti senza legno.
Io ho invece provato il loro Verdicchio base, Vigna di Gino, annata 2014, un Verdicchio in purezza, su vigneti sparsi tra Montecarotto, Ostra Vetere e Corinaldo, con età delle vigne che si aggirano intorno ai 20 anni di media, 30 mila bottiglie prodotte e un prezzo molto competitivo, ampiamente sotto i 10 euro.
E' un Verdicchio che al carattere semplice e sinceramente estroverso, abbina una buona dose di personalità espressiva, un base che si distingue ma senza particolari esagerazioni.
Il naso è ambizioso e vitale, con una apertura verso profumi convenzionali come la mandorla e la frutta bianca e meno convenzionali come il tiglio, oltre ad un tocco di anice sul finale che ho poi riscontrato più agevolmente durante una seconda serata.
Al palato si profila subito una beva fresca e coinvolgente, leggermente aromatica, forse con qualche durezza complessiva di troppo che fanno parte del carattere non comune del vino e probabilmente dall'annata non semplice, che qui hanno comunque saputo ben interpretare.
Prodotto grintoso e di buona fattura, soprattutto se lo interpretiamo come vino base. Ma del resto la caratteristica di questa tipologia di vino, per la maggior parte dei produttori che ho assaggiato, è proprio quella di riuscire molto bene già nella versione base.
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