Passa ai contenuti principali

Ancora Marche: Falerio Dop e Marche Igp da agricoltura biologica



Falerio di Ciù Ciù

Per terminare con gli assaggi durante le vacanze estive riassumo brevemente due buoni prodotti di due aziende che si stanno facendo ben notare nel panorama viticolo marchigiano.

Il Falerio è da sempre il vino bianco della provincia di Ascoli Piceno, che per la sua semplicità di beva e versatilità è inserito in quasi tutte le carte dei vini dei ristoranti della zona oltre ad essere molto apprezzato localmente dai privati.



Tuttavia negli ultimi anni il gusto un po' neutro e la beva semplice di questo vino ha trovato meno riscontro tra i consumatori, i quali hanno iniziato a ricercare una beva più ricca e sofisticata.
Molti produttori hanno quindi aumentato la percentuale di Passerina e Pecorino a discapito del Trebbiano, mentre il disciplinare ha introdotto l'utilizzo di Verdicchio, oltre a vitigni alloctoni internazionali come il Sauvignon, lo Chardonnay e il Pinot bianco

La Doc Falerio nella versione proposta dall'azienda agricola Ciù Ciù è un blend di Trebbiano, Pecorino e Passerina, annata 2014.
Nuance di frutta fresca a pasta bianca, bocca sottile ma non esile, in bocca  è semplice e dalla beva agile, anche se non scontato; è un vino giovane, da bere e godere senza troppi pensieri.
Facile il suo abbinamento in cucina con piatti di pesce e aperitivi di mare.


Passerina di Le Caniette

Infine volevo segnalare Lucrezia, un Marche Igp di Le Caniette, interessante azienda di Ripatransone (AP) che dispone di 20 ettari di cui 16 di vigne, 1,5 di oliveto e il resto bosco, per garantire un'adeguata biodiversità a favore delle coltivazioni.
Le vigne sono vicine al mare e ne risentono della sua salina influenza, sono posizionate a circa 250-450 mslm, mentre il terreno formatosi nel Pliocene è di tipo calcareo-sabbioso con importanti infiltrazioni di argilla e arenaria.
Da sottolineare che la scelta di una agricoltura biologica certificata è stata fatta in tempi non sospetti.

Lucrezia è un prodotto semplice ma con una impronta chiara e ben definita.
Diraspatura soffice, pulizia statica del mosto con resa al 50% circa, fermentazione con lieviti selezionati per circa 30 giorni e successivo affinamento in acciaio di 3 mesi.
Al naso si percepisce un delicato bouquet di agrumi, camomilla e miele, mentre il palato è morbido ed estroverso, carico di sapidità e di una buona dose di mineralità.
Il gusto pieno e quasi ambizioso, l'apprezzabile persistenza e l'equilibrio complessivo ne fanno un vino elegante e di buona fattura.





Commenti

  1. Vini decisamente di territorio, come piacciono a me.
    Tuttavia ti segnalo una svista su Lucrezia che non è Offida Docg.
    ciao
    Rinaldo

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Barolo Produttori di Portacomaro Docg (2012)

Barolo Produttori di Portacomaro I produttori di Portacomaro è una delle linee di produzione dei Produttori di Govone, cantina sociale del Monferrato capace di produrre circa 3 milioni di bottiglie l'anno vendute in quattro continenti. Nello specifico però il suo Barolo è una vera chicca. In realtà non se ne trova traccia sul web, sia come ricerca di informazioni sia come acquisto. La mia bottiglia è arrivata nella mia cantina come regalo di Natale di parenti, probabilmente a sua volta trovata in qualche pacco aziendale. E' stata quindi con una certa incertezza che ho deciso di portare alla cena di un amico e collega questa bottiglia di Barolo del 2012. In cantina l'ho sempre tenuta sdraiata e lontana da fonti di calore o luce, come da manuale del perfetto sommelier, ma delle sua integrità non ero del tutto convinto. E invece con grande sorpresa, appena stappato, si è subito sprigionato dalla bottiglia una nuance di liquirizia, rabarbaro, chiodi di garofano con accenni ment

VALPOLICELLA RIPASSO CLASSICO SUPERIORE DOC 2011 - CANTINA VALPOLICELLA NEGRAR

Il mondo delle cooperative è un universo complesso e spesso controverso di cui si potrebbe parlare a lungo. La Cantina Valpolicella Negrar è una cooperativa che gestisce quasi 600 ettari di vigneti e che sembra aver sposato in pieno il concetto della qualità, attraverso una selezione attenta delle uve dei soci, l'utilizzo di una cantina moderna con vasche in acciaio inox e botti di rovere di medio-grandi dimensioni e un impianto di imbottigliamento indipendente con una capacità di 7.000 bottiglie all'ora. Questa cooperativa produce Amarone, Recioto, Valpolicella Classico e Ripasso ed è quest'ultima tipologia di vino che ho assaggiato. I Valpolicella Ripasso hanno da sempre diviso esperti e appassionati tra chi li trova gradevoli soprattutto perchè hanno maggiore struttura dei Valpolicella classici mentre sono meno impegnativi di un Amarone  (anche in termini economici) e chi invece li trova ibridi e stucchevoli. A mio modesto avviso se si parte da una buona ma

I Cannonau Vigna Sorella e Chidera, annata 2014

Stiamo ancora in Sardegna per parlare di Cannonau, vitigno autoctono dell'isola dalle origini antichissime riscoperto in alcuni vasi di ceramica del XII secolo a.C. Puntuale come il Natale, ho letto di recente dell'ennesima ricerca internazionale che parla del vino rosso e delle sue proprietà antiossidanti, che nel caso del Cannonau pare siano particolarmente importanti. Che lo siano o meno non credo che questo porti a consumare più vino chi solitamente non ne beve, ma di sicuro aiuta la consapevolezza generale che bere poco ma bene, contribuisce a migliorare la qualità della vita oltre ad essere un piccolo tassello di un complicato puzzle, che affiancato a tanti altri comportamenti corretti nella vita di tutti i giorni, può aiutare e influire positivamente sulla salute di ogni individuo. Tornando più direttamente al nostro amato Cannonau, è anche il vino rosso che più di ogni altro richiama alla memoria la Sardegna, con tutto il suo carico di nostalgici ricordi di una