Rubico di Marotti Campi |
Devo ammettere che fino a prima di iniziare il corso Ais non avevo mai assaggiato un Lacrima di Morro d'Alba e probabilmente non sapevo neanche che esistesse.
Poi al corso di secondo livello un nostro mitico relatore dalle buone doti oratorie unite ad una esperienza pluriennale, ci ha introdotto a questo vino delle Marche, semplice, beverino e .... unico.
Infatti già al naso è praticamente inconfondibile ad un modesto degustatore.
L'unico vino con il quale si può eventualmente scambiare per una certa somiglianza olfattivo-gustativa è il Rusce' di Castagnole Monferrato, altra chicca enologica dell'affollato mondo dei vitigni autoctoni italici.
Da quel corso di secondo livello in poi mi è capitato diverse volte di assaggiare un Lacrima (meglio se in purezza), con alterne fortune e le volte che il vino mi è piaciuto ne ho anche scritto su questo blog.
L'area vinicola di Morro d'Alba, in provincia di Ancora, è piccola ma conosciuta grazie appunto all'originalità dei suoi vini.
Molte aziende del territorio marchigiano hanno puntato su questo vitigno acquistando terreni e investendo risorse anche se non erano native di queste zone.
Tra queste una azienda che è nata e cresciuta a Morro d'Alba è la Marotti Campi, tanto che per molti si identifica perfettamente con il Lacrima.
Il suo Rubico ha un colore rubino con intensi riflessi violacei, mentre all'olfatto ha il tipico timbro floreale di viola e rosa, esaltandone appieno la componente aromatica.
Il sorso e pieno, coinvolgente e convergente verso note delicate, tannini attenuati e suffieciente morbidezza.
È consigliabile per chi non l'ha mai assaggiato e vuole provare qualcosa di nuovo oppure per chi ama i vini semi-aromatici e dalla spiccata componente fruttata e floreale.
Non è adatto invece a chi ama unicamente i vini potenti e muscolosi o dalla preminente barrique.
Consigliabile con primi piatti con sughi semplici, arrosti e formaggi di media stagionatura.
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