Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da marzo, 2014

TORRETTE VALLE D'AOSTA DOP (2012) - LES CRETES

Torrette di Les Cretes Azienda ormai famosa nel panorama enologico italiano, Les Cretes si è costruita una certa reputazione grazie ad autentici capolavori come il Cuvee Bois o il Fumin. Ma come sempre è dai prodotti base che si capisce come lavora una azienda e in questo caso il test lo possiamo ricreare con le Torrette, un blend al 70% di petit rouge e al 30% di altri vitigni non specificati. Il Petit Rouge è un vitigno autoctono della Valle d'Aosta, che viene coltivato da Saint Vincent ad Avise e dalle origini antichissime se si pensa che se ne parlava già nel V secolo d. C. È molto amato dai vignerons valdostani in quanto vitigno resistente, dalla buona resa e facilmente adattabile a condizioni di terreno e climatiche diverse. Lo si può facilmente ritrovare fino a 800 metri ci altitudine. Le Torrette di Les Cretes ha un colore rosso rubino molto scarico; l'impianto olfattivo è molto delicato e si gioca tutto su note floreali di rosa e viola e piccoli frutti rossi

VITIANO IGP (2011) - AZIENDA VINICOLA FALESCO

Vitiano di Falesco L'area geografica a sud di Orvieto, intorno al lago di Corbara, è storicamente sempre stata una zona molto vocata per la coltivazione della vite anche se, negli ultimi decenni, piuttosto in declino per la mancanza di aziende in grado di investire seriamente sul territorio. Siamo sul confine con il Lazio, non lontano dal lago di Bolsena, con le sue tipiche colline coltivate a vite e a olivi, le strade strette delimitate da muretti a secco e la visuale che spazia su un paesaggio rurale di rara bellezza. Qui i fratelli Cotarella hanno acquistato l'azienda agricola Marciliano, individuando i terreni adatti per la coltivazione di Merlot, Cabernet, Sangiovese, e tramite un esperimento effettuato in collaborazione con l'Università della Tuscia, anche Nero d'Avola, Primitivo, Montepulciano, Teroldego, e ancora varietà del tutto particolari come Carmenere, Tannat e Malbech. Insomma prevale la voglia di sperimentare, di rompere gli schemi e di sorpren

VINI BIANCHI MACERATI (ORANGE WINES)

Sono sempre stato curioso di assaggiare i vini bianchi sottoposti a macerazione pellicolare e appena posso li bevo volentieri. Al corso Ais ti insegnano che la principale differenza tra la vinificazione delle uve rosse e quella delle uve bianche è la macerazione-contatto delle bucce con il mosto, che nel caso dei bianchi dovrebbe essere completamente assente. In seguito un po' leggendo sui vari blog e siti dedicati al vino un po' su consiglio di amici e conoscenti scopri che alcuni produttori, in particolare legati a regioni come il Friuli, oltre a molti altri sparsi lungo la penisola, producono dei bianchi molto particolari proprio per la scelta di lasciare il mosto a contatto con le bucce per un periodo più o meno lungo. La cosa tra l'altro era abbastanza consueta negli anni cinquanta e sessanta tra i produttori contadini, ma più che una moda o un tentativo di diversificazione era dovuto a tradizioni o a una non precisa conoscenza delle tecniche vitivinicole. Ci s

ANTHILIA DOP (2012) - DONNAFUGATA

Anthilia di Donnafugata La viticoltura siciliana ha fatto passi da gigante negli ultimi decenni; sono infatti lontani i tempi in cui le aziende del nord Italia acquistavano uva dai produttori del sud per tagliare i loro vini poveri di zuccheri, mentre sono passati (o stanno passando) i tempi in cui i viticoltori siciliani facevano vini concentrati, pesanti, vanigliati per seguire le mode d'oltreoceano. Accanto all'uso di vitigni tipicamente internazionali come cabernet e syrah, e dei pochi vitigni autoctoni siciliani conosciuti come il Nero dAvola e il Nerello Mascalese, in molti hanno ripreso a credere in uve poco conosciute. Ne è un esempio un illuminato produttore siciliano come Marilena Barbera, che si sta impegnando nel portare a conoscenza del grande pubblico le potenzialità di vitigni autocnoni siciliani meno noti con un progetto di microblogging educativo (tag: #sicilianwine). Ho provato l'Anthilia di Donnafugata, preso comodamente in gdo ad un prezzo onest

LACRIMA DI MORRO D'ALBA DOC (2012) - VELENOSI

Lacrima di Morro d'Alba di Velenosi Del Lacrima di Morro d'Alba ho già avuto modo di parlare in un precedente post del 11 novembre 2013. In genere da un vino fresco, vinoso, da consumarsi giovane, dove prevale la frutta rossa, con una giusta dose di acidità che gli permette un abbinamento ideale con i salumi e che nel bicchiere è difficile confondere con qualcos'altro, nel senso che la sua particolare aromaticità lo rendono unico nel panorama enologico italiano, con l'eccezione del Ruchè di Castagnole Monferrato, altro vitigno autoctono piuttosto raro coltivato nel Monferrato Astigiano e molto simile nei profumi. Il Lacrima di Morro d'Alba che ho assaggiato ieri è dell'azienda Velenosi. A livello di dati tecnici la densità d'impianto è mediamente alta, altitudine 100-150 mslm, con terreno prevalentemente argilloso. Il periodo della vendemmia è indicativamente intorno alla metà di settembre e comunque oscilla a seconda della stagione quando l'ac

PROWEIN 2014, LA PRIMA IMPORTANTE FIERA ENOLOGICA DEL 2014.

E' ai nastri di partenza (23-25 Marzo) il Prowein 2014 , la più importante fiera enologica tedesca e una della più importanti in Europa. Anche quest'anno i numeri parlano di un aumento di espositori e si prevede di visitatori per questa fiera che è arrivata alla XX edizione dall'ormai lontano 1994 e che si tiene nell'organizzatissima città di Dussendolf, unica sia per infrastrutture sia per l'accoglienza di hotel e ristoranti anche al di fuori dell'area della fiera. L'Italia sarà presente con circa 1.000 espositori sui 4.800 totali, quindi con una presenza significativa vista anche l'importanza del mercato tedesco per l'export di vino italiano; la Germania si pone infatti tra i primi importatori di vino italiano insieme a Regno Unito e Stati Uniti. Il tutto condito da eventi extra come la Fizz-Lounge dove si sperimenterà l'incontro tra i succhi di verdura freschi combinati con gli spirits ('trendy drinks' secondo alcuni), oppure gl

CERASUOLO DI VITTORIA CLASSICO DOCG (2010) - VALLE DELL'ACATE

Cerasuolo di Vittoria di Valle dell'Acate Nero d'Avola 70% e Frappato al 30% per questo interessante Cerasuolo di Vittoria di Valle dell'Acate, storico produttore siciliano di proprietà della famiglia Jacono che ha saputo credere in questo territorio della Sicilia meridionale ricco di storia enologica, a partire dalla dominazione greca e romana. I primi riferimenti storici che parlano di Cerasuolo si hanno nel 1606, anno in cui Vittoria Colonna Enriquez, fondatrice della città di Vittoria, regalò ai primi 75 coloni un ettaro di terreno ciascuno a patto di coltivarvi anche la vite. Valle dell'Acate ha interpretato modernamente il modo di fare viticoltura, zonando attentamente i terreni di proprietà e impiantando Nero d'Avola e Frappato per la produzione di Cerasuolo dove la terra è prevalentemente di colore rosso e di medio impasto. Nelle note tecniche da segnalare un affinamento di 12 mesi in botti di rovere per attenuare l'estroversione dei tannini gio

VIGNA TECC DOLCETTO DI DOGLIANI SUPERIORE DOCG (2011) - PODERI LUIGI EINAUDI

Dolcetto di Dogliani di Poderi Luigi Einaudi Il Dolcetto di Dogliani superiore è la massima espressione del famoso vitigno piemontese, che viene coltivato almeno dal lontano 1500, in 21 comuni della provincia di Cuneo. L'impegno dei produttori alla qualità è stato riconosciuto nel 2005 con l'ottenimento della Docg. Uno dei coltivatori e principali sponsor di questo vitigno autoctono è stato Luigi Einaudi, secondo Presidente della Repubblica Italiana, che nel 1897 acquistò a Dogliani la Cascina San Giacomo con l'intenzione di produrre vino. La vigna Tecc si trova a sud di Dogliani ed è una delle prime acquisizioni fatte dal giovane Luigi, con esposizione sud sud-ovest e ad una altezza di 350 m slm. Al centro della vigna un antico cascinale ristrutturato è diventato cantina e relais. La vinificazione in acciaio dura 6-8 giorni come si addice a vini giovani e non particolarmente complessi, procedendo poi alla malolattica indotta e alla maturazione parte in acciaio e

SFIDA PROSECCO-CHAMPAGNE

Leggevo oggi della sfida, se così possiamo chiamarla, tra prosecco e champagne. Sembra infatti che il prosecco nel corso del 2013 abbia venduto nel mondo un numero di bottiglie superiore a quello del famoso vino francese e che la sfida si ripeterà anche nel 2014. Chiaramente il tutto ha generato polemiche e opinioni contrastanti nel mondo enologico, con tanto di dichiarazioni smaccatamente campanilistiche, che tuttavia non ci si dovrebbe porre in partenza per diversi motivi. Inanzitutto si tratta di prodotti completamente diversi in termini di metodi e costi di produzione, vitigni, prezzi di vendita al pubblico e non ultimo storia enologica. Il prosecco è un prodotto recente che ha saputo imporsi nei mercati mondiali grazie alla sua semplicità, freschezza di profumi e immediatezza di bevuta, che offre prodotti anche di buonissima qualità ed è l'ideale accompagnamento dei classici e semplici cibi da aperitivo. Lo champagne è un vino che per complessità ed eleganza dei profum

REGILLO FRASCATI SUPERIORE DOC (2011) - TENUTA DI PIETRA PORZIA SOC. AGR.

Il Frascati è uno di quei prodotti che si porta appresso una comune idea di vino più orientato alla quantità che alla qualità, partendo da quella base di trebbiano che è un vitigno spesso snobbato da critica e pubblico raffinato. Recentemente però l'attento lavoro in vigna e in cantina di tanti piccoli produttori hanno contribuito a incuriosire il pubblico verso il questo vino e le sue diverse evoluzioni. Personalmente, dopo aver assaggiato un ottimo Frascati al corso Ais, ho deciso che appena possibile avrei voluto ripeterne l'assaggio. Il Regillo nasce su terreni di origine vulcanica a 200 metri di altitudine, ed è composto da Trebbiano, Malvasia, Bombino e Greco in percentuali non specificate. È intrigante già nel bicchiere per quel colore giallo oro brillante, il naso fruttato di pera e intensamente vegetale, mentre al palato ha una perfetta corrispondenza con l'olfatto e una vena ammandorlata per via retronasale, una discreta sapidità dovuta ai terreni vulcani

AMARONE DELLA VALPOLICELLA DOCG (1993) - BERTANI

Amarone di Bertani (1993) Ci sono serate che è difficile dimenticare, soprattutto se passate degustando vini mitici in compagnia di persone che hanno come te la stessa passione. Sabato sera a cena dall'amico Domenico, abbiamo degustato, ma diciamo pure bevuto e goduto, un vino italiano che ha sua storia enologica tutta particolare. L'Amarone, rispetto ad altri vini, ha infatti una storia piuttosto recente che in molti conoscono ma che vale la pena di raccontare. Nel 1936 viene ritrovato un fusto di Recioto dimenticato in cantina che, a seguito del prolungato invecchiamento, aveva continuato a fermentare ed era diventato secco, quindi in contrapposizione all'amabile Recioto era proprio Amarone. Da quel fortuito ritrovamento alla produzione su larga scala dell'Amarone passarono ancora diversi anni, che culminano con il 1968, anno dell'attribuzione della Doc. Questo vino ancora oggi ha un disciplinare di produzione del tutto particolare se non unico. I grappol