Da tempo chiedevamo al nostro chef Fabrice i pici cacio e pepe.
Sembrano una ricetta facile ma tutto dipende, oltre che dalla qualità della materia prima, dalla stagionatura del formaggio e dalla cremosità del sugo che si ottiene dopo un attenta miscelatura dell'acqua di cottura.
Ma cosa dobbiamo abbinare con i pici cacio e pepe?
L'abbinamento corretto oscilla tra bianchi molto freschi e soprattutto sapidi e rossi con una buona spalla acida, di media struttura e tannicità.
Così abbiamo pensato di provarlo con un Verdicchio di Matelica e con il mitico Montevertine.
Non certo il muscoloso, anzi maestoso Le Pergole Torte, ma semmai il fratello minore Montevertine.
Un fratello minore che in molti vorrebbero avere se, come è subito risultato evidente al primo assaggio, il vino ha subito fatto intravvedere una sua ben decisa dose di personalità e grinta, derivante dal fatto, quasi scontato ma non del tutto, che il territorio e la cura che viene messa da Martino Manetti nella produzione delle Pergole Torte, non è da meno anche per il fratello minore.
Del resto la classe di questo vino e la sua innata raffinatezza la si può subito riscontrare nell'importante impatto olfattivo che al naso sprigiona profumi netti e decisi, nitidi, puliti di ginepro, foglia di tabacco, viola appassita, ciliegia matura e molto altro.
In bocca la sua nobile natura si struttura in un tannino griffato che si stempera su un buon passo glicerico e una spalla acida di tutto rispetto.
Sorso pieno, lungo e finale perfettamente coerente con il naso.
Alla fine la stagionatura importante del pecorino e la perfetta cremosità dell'acqua di cottura, unita al pepe di qualità appena tritato ha trovato nel Montevertine un ottimo abbinamento vino-cibo.
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