Ed eccoci anche in questo nostro consueto viaggio che dura ormai da 7 anni, alla fine di un altro anno di bevute o meglio assaggi.
Ogni anno è sempre più complicato. Il 2021 doveva essere quello della rinascita e ci si era quasi riusciti ma il destino ha voluto diversamente.
Eccoci allora, soprattutto in questo fine d'anno, a fare un complicato slalom tra amici, colleghi, conoscenti e amici di figli che hanno preso il Covid.
La nostra 'mission' rimane comunque invariata ed è quella di trovarci con winelover, amici sommelier, intenditori ma anche semplici appassionati a divulgare il verbo di questo succo d'uva fermentato e delle sue incredibili evoluzioni.
In tal senso, a parte una prima parte dell'anno in cui siamo rimasti segregati in casa ( e io da solo, visto che in famiglia nessuno beve tranne me, ho poco stimolo a stappare bottiglie di qualità), dalla ripartenza in poi l'entusiasmo ha spinto me e il gruppo dei soliti astemi a bere sempre meglio e a ricercare con sempre maggiore precisione quella difficile pratica del giusto abbinamento vino cibo, tema sul quale insisterò parecchio nei miei post l'anno prossimo.
Uno scampolo di primavera, poi l'estate passata in un lampo forse proprio perchè vissuta fino all'ultima goccia, un autunno di prim'ordine e poi un inizio di inverno sul quale tornano a profilarsi nubi di chiusure all'orizzonte.
Spero non sarà così e questo, oltre al fatto di stare in salute, è quanto mi auguro per l'anno prossimo.
Perchè alla fine il vino è convivialità, è lo stare insieme e magari, (grazie alla magia dell'alcol ma sempre bevendo in maniera responsabile) far cadere quelle rigide barriere che ognuno di noi si mette addosso quando esce la mattina per affrontare la vita.
Qualunque cosa ci riserverà il 2022 sappiamo ormai che dovremo affrontarlo con la massima elasticità mentale possibile. Dovremo avere la capacità di pianificare ma anche di saperci godere la vita giorno per giorno.
Il penultimo post dell'anno è dedicato al Pinot nero, un vitigno altero e aristocratico, che cresce bene solo in alcuni terreni e in alcune ben definite condizioni climatiche.
In molti ci si sono scornati ma questo non è il caso di Lo Zoccolaio, che con il suo Re Noir ha trovato un giusto equilibrio tra struttura ed eleganza, profumi intensi di frutta fresca e un sorso pieno e maturo, con tannini vellutati e buona spalla acida.
Auguro infine a tutti i lettori di questo blog un felice Natale.
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