Una grande cantina la si riconosce dalla cura che mette in ogni sua bottiglia e, nella variegata produzione di Planeta, l'Alastro è una delle tante produzioni a cui l'azienda siciliana dedica attenzione.
L'Alastro è un vino di fascia media, un Grecanico profondamente territoriale, prodotto a Menfi e che nell'uvaggio porta in dote anche la semiaromaticità e particolarità olfattiva del Sauvignon in percentuale minoritaria.
Diciamo subito che l'Alastro è un vino dallo strepitoso rapporto qualità prezzo e quindi rientra appieno in quella tipologia di vini che Baccanera apprezza di più.
Perchè a mio modesto avviso è più facile fare un vino di fascia medio alta e trovarlo poi 'buono', magari non scontato, e forse con una sua ben precisa presa stilistica.
Più difficile è invece fare vini della fascia di prezzo di Alastro (10-15 euro) e farli emergere da un segmento estremamente affollato, dove spesso un bianco vale l'altro.
La bravura è senz'altro nell'aver scelto la zona di produzione più adatta, ma non ho dubbi che anche la parte enologica, che oggi vede sminuire il suo apporto nel ritornello ormai conosciuto che in cantina non bisogna stravolgere ma semmai accompagnare quanto la vite ha prodotto in vigna, svolge una parte non indifferente nel successo di questo tipo di vino.
Un successo che dipende in larga parte dallo studio dei vitigni, non a caso un blend di un autoctono come il Grecanico e un alloctono come il Sauvignon.
Due vitigni che garantiscono al vino al contempo sapidità, struttura, nuance di melone, ananas e agrumi, accompagnati dall'aromaticità tipica del Sauvignon.
Al palato il piacevole contrasto tra sapidità e tendenza dolce lo rendono ideale per accompagnare aperitivi di vario tipo, come ad esempio una pasta sfoglia di grani rari cotta al forno con verdure varie di stagione come la zucca e il porro.
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